Sulla via del Gp. Merano: oggi, domenica 16, si corre l’”Ernesto Locatelli”.

 

Nelle foto immagini corsa

di Giorgio Bergamaschi

Merano – “Ludis jungit”, recita il motto del Panathlon Club, il… Rotary dello sport. Ed oggi, questo motto lo vogliamo come oro colato sulla verde distesa di Maia. “Attraverso il gioco, attraverso lo sport, le nazioni si uniscono, le diversità si uniformano”. Ecco, vogliamo vivere questo 16 settembre all’insegna della riflessione, profittando di una brevissima pausa emotiva. Finalmente, un convegno dal profilo… interlocutorio. Siamo all’11ma giornata, e l’orologio della mente suggerisce che tra otto convegni sarà tempo di Gran Premio Merano South Tyrol. Lo scrivo all’inglese perché così restiamo tutti uniti dal collante della passione più diafana e pura. Soprattutto, internazionale. Fortunatamente, un normale pomeriggio di sport e spettacolo senza attese espresse all’eccesso. Ecco, qualche ora di ordinaria normalità, in cui saremo in compagnia amabile e alle prese con corse… normali: senza il tal campione che saggia il percorso, senza il potenziale protagonista a richiamare su di sé le attese di altri protagonisti. Questa domenica vive una e rilassante routine. Del resto, fa bene anche ai proprietari, ai fantini e agli allenatori la pausa di riflessione, per ripartire da… tre.

Ci si addentra nel mese di settembre, il mese più ricco di eventi e sfavillante, anche per via dei riflessi che l’eco degli appuntamenti meranesi esercita sulle piazze di mezza Europa. Domani no, ma poi, lasciato alle spalle l’11° pomeriggio di corse, cominceremo a guardare laggiù, in direzione del 19.o convegno di Maia. E l’argomento del giorno, ogni giorno, saranno il “Merano” e le sue corse-satelliti. Questo 16 settembre ricorderemo un grande amico, nostro e dell’ippica, di Merano e dell’establishment quando “il timone”era un fiore all’occhiello delle domeniche nazionali.

Le corse in siepi sostengono un cartellone in salsa “memorial”

Alludo ad Ernesto Loccatelli, capace di vincere due edizioni del Premio delle Nazioni in sella a Riscino (che di edizioni ne ha vinte ben 3, in suite, dal 1957n al 1959. Noi andavamo alle scuole elementari, ed il grande Ernesto (perdonatemi, ma non ricordo qui ed ora se fosse la prima o la seconda vittoria nel Nazioni, ché la terza Riscino l’avrebbe vinta con Pepi Cobianchi in sella (lo zio di Marco Alliata). Loccatelli, caduto in retta d’arrivo, con un magistrale colpo di reni rimontava in sella al volo e, come un “falco”, riusciva ad aggredire gli avversari provocando un boato sulle tribune gremite, mentre mulinando le braccia e “dando vigorosamente gambe” dopo la scena e il cuore della folla aggrediva anche il traguardo, vincendo il “Nazioni”. “Grazie Ernesto”: grazie per il grande gesto atletico offerto allora e per la competenza, la dedizione e l’amore che poi hai messo a disposizione dell’ippica italiana in generale ed in particolare della Torinese, per tutti i decenni che ne hai curato la guida sia a Vinovo Galoppo che al ring del trotto.

Oggi si corre l’Ernesto Locatelli, siepi sui 3300 che ha raccolto 8 partenti di 4 anni ed oltre.

Rivedremo Axel Lauteix, che lascia lo steeple per riconvertirsi alle più galoppabili siepi. Della serie: se non ccalcherò il 5000 del big event, ho pronta l’alternativa della prova equipollente, che il giorno prima saluta il campione delle siepi. Axel dovrà misurarsi con Nando, anche questo in bilico tra le due “offerte speciali” sulla via della gloria… E ci sarà High Master, caduto nell’ Assi, anch’egli portato per copione e/o nostalgia alla scorrevolezza iniziale della carriera ostacolistica.

Giovanni Bonomi, se fosse in pista, fra i suoi 3 anni tiferebbe per Melandro

Applaudiremo certo anche Spettacolo e Chappy Bros, attivissimi e piacevoli sin qui. Ma non basta, perché la curiosità, legittima, ci spinge verso Relco Sud e l’ospite Doriade d’Aumont.
Nel convegno ricorderemo Spegasso, e con il campione della Mantova che ci aveva portato al jumping set la meteora elegante ma solo “imprestata” di Carlo Ferrari, ricorderemo nell’intestazione della corsa Giovanni Bonomi, amico bresciano che era titolare col fratello della Scuderia Leonessa (Black Velvet & C). Lo Spegasso – Bonomi è impegno in siepi per 3 anni maiden, e fungerà da secondo appello per Big Riot, insoddisfacente nel percorso d’esordio, e che verosimilmente incontrerà nella consistenza di Melandro (training firmato da Raf Romano), l’esaminatore più severo. Due gli invader, Linovsky e la concreta e arcigna Sue Prancelot. Il “deb” è Moved, non dispaiciuto nel rodaggio in piano.

Intestato ad Oreste de Strobel, ci sarò da divertirsi con il cross della giornata, un pensiero che ci accoglie al primo evento del convegno: Nils le tenterà tutte per portare a casa denaro e trofeo, ma ci sono alcune ombre che gravano sul 3.900 . Le più seducenti sono firmate da Raffaele Romano, che presehta il regolarista Kitano e Azamourday. All’opposizione, Secret Sinner e Billy Silver, con Catalaunian Fields che reclama, dopo qualche avversità, un po’ di fortuna per guadagnare e, ove concwsso, per divertirsi un po’, ché poi non guasta.

 

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