di #GabriellaIncisadiCamerana
di Gabriella Incisa di Camerana.
Il processo di elaborazione del lutto dopo l’esperienza totalizzante dell’amore per il proprio animale.
« Tanto era solo un animale, ne prenderai presto un altro » è il ritornello che molte volte ci viene ripetuto come un mantra di consolazione. Invece l’elaborazione di un lutto vale anche per chi, in silenzio, ha saputo comunicare un affetto incondizionato, una dedizione costante e un amore che va ben al di là della specie.
Quando le porte di quel mondo parallelo in cui vige sincerità, lealtà e fedeltà si aprono grazie alla vicinanza dei nostri animali, il paragone con il quotidiano e la realtà umana ispirano considerazioni e giudizi che non lasciano spazio a ripensamenti.
Sono presenze costanti per le quali sei disposto a fare sacrifici e rinunce, a cedere il passo, a chiedere scusa, a dare il tuo tempo e molti tuoi spazi, ma ne vale sempre la pena.
E poi, un giorno, ritrovi in fondo a quel cassetto, in un armadio in cantina o nel cartone che sta in quella scansia lassù in alto, in scuderia, quel giochino a sonagli, la pallina, il guinzaglio e la capezzina che, nonostante la muffa, sa ancora di « Lui ».
Anche se lo sai dal primo giorno che il tempo di un animale da compagnia non è uguale a quello umano, ma che il suo « anno » è accelerato di tre, cinque o anche sette volte, come se vivesse sul pianeta Mercurio, il momento di quell’ultima carezza è sempre difficile, doloroso e devastante.
Quel box vuoto, quella passeggiata in solitaria e quella ciotola senza più cibo sono difficili da accettare nel ricordo di quell’amico sincero che non c’è più.
Perché sono ben più di un cane, di un gatto o di un cavallo: sono compagni di vita! Sono quelli a cui racconti, sapendo che non sarai giudicato né rimproverato, il brutto voto a scuola, la prima cotta, la speranza di cambiare lavoro e anche la fine di un’amore che ti riporta a lui, l’amico fedele che ti aspetta a casa, sempre.
E quel galoppo sul prato, quell’ultimo salto e quello zuccherino che tieni in fondo alla tasca diventano « ultimi » mentre la sella si copre di polvere e ricordi. E ti sembra impossibile, perché solo fino a ieri « Lui » era lì. Fino all’utimo momento ha tenuto i suoi grandi occhi profondi nei tuoi quando gli hai detto: « Ti prego, non te ne andare! Non lasciarmi qui, da sola, senza di te… »
Perché, anche se la vita continua e va avanti con altri animali che incrociano il nostro cammino, ciascuno di loro resta il solo, unico e insostituibile. Ognuno è un individuo ben distinto e non solo per carattere, attitudini o performance sportive ma perché occupa quel pezzetto del nostro cuore che appartiene solo a « Lui » e non può essere di nessun altro.