Fise vs Olimpiadi🏇Un disastro annunciato.Ma era proprio necessario partecipare alle Olimpiadi in queste condizioni?r

Di Santorre di Santarosa

Completa disfatta nelle tre discipline a cui ha partecipato l’equitazione nazionale, con debacle totali nel salto ostacoli e nel dressage, per poi capitolare anche nel completo. Ma nn sarebbe stato meglio e più onorevole, rinunciare del tutto, e così facendo nn avremmo perso la faccia. Anche se forse la presidenza avrebbe o nel caso dovuto dimettersi.

Ora, mancano tre anni alle. Olimpiadi di Parigi. O siamo. In grado di esser e competitivi, o é meglio passare a una fase di rifondazione totale del settore, comprendendo anche un ricambio della dirigenza che mi pare abbia delle gravi responsabilità molte di più di quelle attribuibili ai cavalieri e ai cavalli.

É infatti ti continuare a parlare di base, di crescita della base, se poi i risultati nn si vedono. Perché o la base è fatta da atleti nn degni di questa parola, oppure i vertici nn hanno la più pallida idea di che atleti la compongano. O, ancora, la dirigenza nulla ha fatto per aiutare, sovvenzionale, selezionare le future prime lamé di questo nostro sport.

Il Coni ora é chiamato a intervenire nei modi e nelle forme che nella atletica, dopo anni di presidenze al limite della decenza, ha messo in campo una nuova dirigenza, come aveva fatto precedentemente con il nuoto, hanno portato a risultati assolutamente eccellenti come dimostrano le 5 medaglie d’oro.

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Bicocchi: come tutti noi cavalieri aspetta la ripartenza e scalpita per tornare in concorso.

Roberta Lar & Greta Milesi

Cavalieri e dintorni

Il cavaliere azzurro in grande spolvero, come tutto il movimento equestre, ha dovuto interrompere l’attività in un momento di successi, ma pronto a riprendere un cammino già ricco di soddisfazioni.

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Il Capo Aviere scelto, classe 1976, Emilio Bicocchi, nel 2016 varca il gradino più alto del podio ad Arezzo del Campionato Italiano salto ostacoli insieme al suo compagno Sassicaia Ares, già vincitore del titolo nel 2009 con Kapitol d’Argonne e nel 2005 in sella a Landrù. Tre volte campione italiano assoluto.

Inizia a montare a cavallo a 6 anni ma è con Ugolino che a 10 calpesta i primi campi gara nazionali mentre è Inedito del Terriccio il cavallo che lo accompagna a 13 anni al primo concorso internazionale a Vichi.

Con l’arrivo di Kapitol d’Argonne il gioco comincia a farsi serio, vanta la partecipazione a due campionati del mondo, ad Aquisgrana nel 2006 e a Lexington nel 2010, e un Gran Premio allo CSI cinque stelle di Madrid nel 2010. Un grande cavallo sotto la sella di un sempre più grande Emilio.

Sassicaia Ares, cavallo dal grande temperamento, ed Emilio Bicocchi, consolidano un rapporto simbiotico che li porterà a ottenere risultati straordinari, come la prestazione nel Grand Prix di Spruce Meadows, evento conclusivo del CSIO5* di Calgary, in Canada dove Emilio sfiora il podio. Diventa uno dei cavalieri di riferimento della compagine italiana.

Gentile e attento al bene fisico e psicologico dei suoi cavalli, Emilio intravede nella giovane figlia di Verdi, Evita SGZ, una cavalla con caratteristiche tali da meritare la sua attenzione. E infatti il fiuto non si era ingannato. Sotto la sua guida la trasforma in un’atleta veloce, attenta e collaborativa.

Se montare a cavallo è alla portata di molti creare un’intesa è già di per se una vittoria. Il neo binomio partecipa alle più prestigiose competizioni di coppa delle nazioni, coppa del mondo, e molto altro. Solo il Covid-19 e il conseguente rinvio di tutte le competizioni sportive ne ha fermato l’entusiasmante ascesa sportiva.

Quando il talento si combina con il lavoro, la pazienza e la sensibilità questi sono i risultati, Emilio Bicocchi un campione di cui andare fieri.

Scheda

  1. Nome, regione di provenienza-Toscana, aeronautica militare
  2. Cavallo di punta-Evita Sgz
  3. Cavallo del cuore-Kapitol d’Argonne e Sassicaia Ares
  4. Una curiosità sul tuo cavallo di punta-riconosce il suo Groom, Josef, dalla camminata quando entra in scuderia e lo chiama.
  5. Cinque cavalli di cavalieri stranieri e/o italiani che vorresti montare-Alice, Cloney, Fit For Fun, Cornetto, Ottava meraviglia
  6. Il concorso più bello al quale hai partecipato-Napoli, Piazza del Plebiscito
  7. La gara più importante-Campionati del Mondo
  8. La vittoria più sentita-Madrid 5*
  9. Una gara sfortunata-finale LAS Vegas di questo anno ( non svolta)
  10. Superstizioso? Oggetto portafortuna?-Non particolarmente
  11. Obiettivi per il futuro-)in questo momento è lo stesso per tutti:
    La ripartenza.

 

 

 

 

 

 

 

il trainer Mark Casse & Wise Dan nella Hall of Fame.

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A sx il fantino Darrel McHargue. a dx il trainer di Wise Dan Mark Casse premiati quest anno con la nomina nella Hal of Fame 2020.

Redazione

Ecco i nuovi membri eletti mercoledì 6 maggio nella National Museum of Racing e alla Hall of Fam

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Qui sopra la genealogia si Wise Dan

La classe del 2020 comprende l’allenatore Mark Casse e il cavallo da corsa Wise Dan nella categoria contemporanea;

il fantino Darrel McHargue e il cavallo da corsa Tom Bowling tramite lo Historic Review Committee;

e Pillars of the Turf selezioni Alice Headley Chandler, J. Keene Daingerfield, Jr., e George D. Widener, Jr.

La cerimonia di premiazione alla Hall of Fame è prevista provvisoriamente per venerdì 7 agosto, presso il padiglione delle vendite Fasig-Tipton a Saratoga.

Il Museo sta monitorando le normative statali e sanitarie relative alla pandemia di COVID-19 e agirà in conformità con tali politiche e relative pratiche. Una decisione sullo stato della cerimonia di introduzione al 2020 è imminente.

Il curriculum di Mark Casse

Mark Casse, 59 anni, nativo di Indianapolis, ha ottenuto la licenza di allenatore in Massachusetts all’età di 17 anni e ha sellato il suo primo vincitore a Keeneland con Joe’s Coming, nell’aprile del 1979. Secondo i dati di Equibase, Casse ha vinto 2.865 corse con per un totale di $ 174.628.624 il nono di tutti i tempi) (dati al 3 maggio). Gli esiti sono stati ottenuti sia negli Stati Uniti che in Canada, Casse ha vinto il Sovereign Award for Outstanding Trainer in Canada un record di 11 volte ed è stato inserito nella Canadian Racing Hall of Fame nel 2016. Ha vinto i due terzi della Triple Crown americana nel 2019, quando War of Will ha vinto il Preakness e Sir Winston ha prevalso a Belmont.
Casse ha è stato il trainer dei vincitori del premio Eclipse Classic Empire, Shamrock Rose, Tepin e World Approval, nonché del Canadian Horse of the Year Catch a Glimpse, Lexie Lou, Sealy Hill, Uncaptured e Wonder Gadot. Ha vinto un totale di sette gare nella serie canadese Triple Crown (il Principe di Galles quattro volte, il Queen’s Plate due volte e il Breeders ‘Stakes una volta), cinque gare Breeders’ Cup (il Mile due volte, così come la Filly e Mare Sprint, Juvenile e Juvenile Fillies Turf) e la Queen Anne Stakes al Royal Ascot con Tepin. Casse ha addestrato 18 cavalli che hanno vinto $ 1 milione o più ed è stato il principale allenatore di Woodbine (11 volte), Turfway (quattro volte), Keeneland (tre volte) e Churchill Downs (due volte).

“Una molecola del vino ci salverà dal Coronavirus”.

“Coronavirus, studio su Nature: Così il vino rosso ci difende dall’epidemia”.L’originale proposta di Giovannella Fugazza titolare dell’azienda Castello di Luzzano, sui colli piacentini

Manderemo ai nostri clienti una serie di articoli apparsi sul web e poi, forti del potere taumaturgico del vino e della sua piacevolezza, li abbiamo invitati a ordinarlo direttamente da casa.

Noi vignaioli abbiamo la fortuna di poter offrire un prodotto “scacciapensieri”, naturale, piacevole, che possa rallegrare un pò queste giornate passate a casa.

Lo abbiamo accompagnato con una foto augurale di grossi ordini, ma siamo anche aperti a piccoli ordini.

L’imperativo è bere più vino, che fa bene e vi tira su il morale.

A noi fa molto piacere ricevere appassionati di vino direttamente in azienda, ma in questo periodo in cui la gente non può muoversi cerchiamo di raggiungerli noi, rimandando l’invito a trovarci.

“Note tecniche”:

-consegnamo gratuitamente per ordini superiori ai 120€, che corrisponde solitamente a 3 cartoni da 6 bottiglie di vino.

-per ordinare chiamaci allo 0523 863277 o scrivici a “info@castelloluzzano.it“.

-per conoscere i nostri vini: http://www.castelloluzzano.it/it/content/cantina

Storie di cavalli sulle pagine dei libri. Canterwood Crest.

Nell’immagine di apertura a sx l’autrice della serie Jessica Burkhart e la copertina di uno dei suoi racconti

Una raccolta di storie di cavalli e cavalieri. Un’adolescenza a cavallo di libri: la serie in inglese per ragazzi che amano montare: #Canterwood Crest, ideata da J#essica Burkhart. 

di #Greta Milesi

“La lettura è il viaggio di chi non può prendere un treno” – Francis de Croisset

Sono convinta ormai da anni che siamo, in realtà, tutti grandi lettori. Da quando sono bambina credo che, per tutti coloro che non amano leggere, esista da qualche parte il libro e la storia che li farà finalmente innamorare della lettura. Alcuni sono più fortunati e incontrano facilmente questo libro, altri lo devono cercare un po’ di più. È esattamente per questo motivo che, e chi mi conosce lo sa fin troppo bene, suggerisco da sempre libri a chiunque mi vuole stare a sentire! Oggi mentre scrivo penso a tutti i giovani adolescenti a cui mancano i cavalli e i maneggi. È proprio per loro che vi consiglio questi libri, con la speranza che magari qualcuno possa trovarvi il libro che lo farà diventare finalmente un gran lettore.

Jessica Burkhart, autrice americana per ragazzi, ha fin da piccola un forte amore per il mondo equestre. Cresciuta a pochi passi da un maneggio, si innamora presto dei cavalli, inizia a montare a otto anni e sogna, un giorno, di far parte della squadra nazionale. Quando da più grande scopre anche il mondo della scrittura, decide di rimboccarsi le maniche, prendere in mano le redini e dedicarsi ai libri che conquisteranno tantissimi giovani in tutto il mondo: la serie di Canterwood Crest.

Con i suoi diciotto libri, Burkhart regala ai giovani tantissime avventure. Insieme alla protagonista Sasha Silver e il suo amato cavallo Charm, il lettore del primo libro della serie, ‘Canterwood Crest: Take the Reins’, si trasferisce nella prestigiosa Canterwood Crest Academy. Qui, Sasha inizia una nuova vita. Tra nuovi compagni, amicizie, professori e allenatori, l’unica costante è l’amore per l’equitazione e il bellissimo Charm.

Quella di Canterwood Crest è un serie avvincente che riesce ad abbracciare sia il mondo dei giovani adolescenti che quello equestre. Il lettore affronta con Sasha non solo allenamenti e concorsi ma anche diatribe tra amiche, la prima cotta e la determinazione di chi vuole realizzare i propri sogni.

Questi libri, disponibili su Amazon sia in versione cartacea che digitale, sono stati scritti per ragazzi madrelingua inglese dai 9 ai 12 anni. Non sono purtroppo stati tradotti in italiano. Tuttavia, questo presenta un’ottima opportunità. Infatti, data la particolare attenzione a un mondo di giovani adolescenti e un linguaggio semplice da seguire, queste storie potrebbero essere la ricetta perfetta per chi, anche se un po’ più grande, vuole migliorare il proprio inglese.

Mentre il Coronavirus continua a tenere noi e i nostri figli confinati nelle mura di casa, lontani da scuola, amici e dai tanto amati maneggi e cavalli, questa serie può essere di grande aiuto. Con dei libri che potrebbero aiutare a migliorare il loro inglese, la Burkhart regala ai nostri figli la possibilità di sentirsi ancora una volta vicini al tanto amato mondo equestre. “La lettura è il viaggio di chi non può prendere un treno” scriveva Francis de Croisset. Ecco, al momento un treno noi purtroppo non lo possiamo prendere. Usciremo dalle nostre case, torneremo a viaggiare e torneremo a montare, ma, nel frattempo, prendiamo in mano un bel libro e viaggiamo tra pagine e parole, ci aspettano mille fantastiche avventure!

CONQUESTADOR: il video della vittoria nell’internazionale di Gijon (Spagna)

Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato il resoconto della vittoria in Coppa di CONQUESTADOR, di proprietà di Roberta Zaganelli. Ora vi proponiamo il video della vittoria.

Redazione

Riding Club Casorate: ecco l’annuario 2020.

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Kentucky Derby 2020: Nadal, trainer Bob Baffert vince le San Vicente stakes (video)

Nadal e altri futuri protagonisti della Corsa delle Rose

Ippica-equitazione & politica. Appunti per una discussione da avviare nel 2020.

Santorre di Santarosa

Invitiamo i lettori di questo blog a scriverci per proporre idee e suggerimenti per una discussione sull’ippica e sull’equitazione per il 2020. Questa la mail di riferimento: chavalier.magazine@yahoo.it

Come da tempo è purtroppo noto, l’ippica e più in generale il mondo del cavallo sono abbandonati a se stessi. In lento e inesorabile declino. Soprattutto l’ippica e in particolare il mondo del galoppo sono un fantasma che si aggira negli ippodromo della penisola, senza che nessuno ne abbia la benché minima cura. La percezione, poi, del settore è del tutto nulla. Vive in un universo sotterraneo una conflittualità permanente del tutti contro tutti che non è neppure il caso di citare.

Unici elementi positivi, le vittorie dei nostri trottatori sulle piste d’oltralpe anche se spesso venate da una acredine nei nostri confronti, soprattutto, credo, perchè vinciamo troppo e senza che il Mipaaf intervenga per tutelare i nostri operatori. E un ippodromo che si distingue, quello di Merano per le capacità manageriali di Giovanni Martone e della figlia Chiara che nn smetterò mai di elogiare.

Nel galoppo, la nebbia è assoluta. Bassi premi, nessuna sponsorizzazione, se nn per qualche euro sul trotto. Con soggetti di terz’ordine che calano sulle nostre piste a fare incetta di quei gran premi che non dovrebbero neppure avere lo status di Gr2, l’ultimo che ci è rimasto. Galoppo e trotto si salvano per opera di alcuni professionisti di valore che hanno capito come l’ippica debba essere passione ma anche industria, si chiamano Botti Family e Alessandro Gocciadoro.

Capitolo a se le aste, Danno grandi soddisfazioni per i risultati quelle del trotto che offrono soggetti di grande qualità capaci di attrarre acquirenti da tutta Europa e frutto di una selezione importante e di un sangue che si è rinnovato negli anni, disponendo di un parco stalloni e fattrici di prim’ordine.

Sul fronte politico, quello che dovrebbe essere lo strumento per il rinnovamento e ristrutturazione del settore; nulla. La parentesi Centinaio, veniva da un inetto ministro del Mipaaf come Martina, attento solo alla propria personale carriera che agli interessi di chi avrebbe dovuto tutelare e rappresentare, non solo riferendosi all’ippica, ma ad esempio anche agli ulivi pugliesi affetti dalla mortifera xilella pugliese che solo in questi giorni hanno trovato soluzione con un importante stanziamento del ministero.

Ricordo che un tempo in parlamento esisteva addirittura un gruppo interpartitico “amici dell’ippica”, di cui Giulio Andreotti era il sostanziale nume tutelare di un serttore che quel politico amava profondamente. Si diceva tra l’altro fosse lui il reale proprietario dell’ultimo grande campione del galoppo nazionale, quel Toni Bin vincitore di Arc.

Poi da tempo il deserto. Con ministri come Romano, che dispersero quel patrimonio economico costruito con il prelievo sulle macchinette che sarebbe servito come il pane per il rilancio del settore, senza parlare di Tremonti a cui si deve la famigerata cancellazione dell’Unire, in modo da poter disporre del quattrino derivato dalle scommesse, per altri scopi, cosi che alla fine con Renzi è arrivato Martina che neppure per una volta ha voluto essere presente alla Fieracavalli di Verona delegando tale Castiglioni che aveva in carico l’ippica e che poi lasciò con l’altrettanta famigerata classificazione degli ippodromi, poi abolita.

Poi, appunto, Marco centinaio, leghista della tradizione ippica di questo partito. Ecco dunque la costituzione della Taske Force. Fallita miseramente dopo pochi mesi, prima con l’abbandono di Roberto Mazzuccato, poi con le dimissioni degli altri suoi membri, personaggi già noti alle cronache ippiche che nulla più avevano da dare, avendo già dato spesso e male anche in passato. Risulterebbe allo scrivente che Centinaio abbia dirottato risorse sui premi minori. Il pagamento dei premi comunque è rimasto ben lontano da quello che avviene in Francia, dove dopo 10, dicasi 10 giorni, i vincitori riscuotono quanto dovuto.

Oggi a capo del dicastero c’è Teresa Bellanova. Malgrado sollecitata da più parti, nn risulta aver proposto progetti e programmi per il rilancio del settore. Sia in termini di corse sia per l’allevamento, comprendendo anche quello del cavallo sportivo che dipende ancora pesantemente dalle importazioni da Germania, Olanda, e in misura minore da Francia, Belgio e Irlanda.

Una chiosa sulla stampa e la pubblicità del settore. Teleippica o come cavloo si chiama non funziona come dovrebbe. Per il resto, solo trafiletti da ultima pagina della Gazzetta.

 

Teresa Bellanova: l’ippica ha bisogno del tuo intervento (video).

Un video di cui è protagonista il direttore del blog realizzato da Chavalier.net per ricordare alla ministra il disastro dell’ippica italiana che suoi predecessori hanno contribuito a sfasciare e in merito al quale è urgente un suo intervento sia per il rilancio sia per un importante piano industriale che sia in grado di portare sviluppo e lavoro, come la stessa ministra ha affermato di voler provvedere per tutto il comparto agricolo-zootecnico.