Redazione
Il ministro Gian Marco Centinaio, al Mipaf, è l’ultima occasione per l’Ippica di rivivere. In caso contrario l’ippica nazionale già devastata non esisterà più. Non solo perchè il ministro si è impegnato, ma perché il declino del settore è ormai una pesante realtà.
Il canto del cigno lo si è avuto con la giornata del Gp del Jockey Club. In cui in molti hanno plaudito a vittorie italiane. Ma contro chi? Se va bene i battuti erano delle terze fila internazionali. Il pubblico era quello di sempre degli appassionati che due volte l’hanno arrivano a San Siro, sempre più vecchi, e le cui fila si assottigliano, il montepremi complessivo delle corse in programma superava a malapena il milione di euro, quando la sola corsa per purosangue arabi nel meeting dell’Arc a Longchamp lo equivaleva.
Particolarismi, invidie di bottega, tutti gli uni contro gli altri, il Mipaf che paga sempre in ritardo. Il ministro ha invitato tutti gli operatori a formulare una proposta entro il 30 ottobre, termine ultimo e poi?
Gli ingredienti per la chiusura degli ippodromi ci sono tutti non per mano del ministro, ma per morte naturale. Così la grande tradizione ippica di questo Paese scomparirà.