di Giorgio Bergamaschi
Pomeriggio torrido, a Maia, che non è riuscito a rinfrescare neppure per un attimo la colla umida che ha attanagliato un pubblico accorso numeroso a dispetto del tempo e del sole implacabile, ogni tanto magari richiamandolo all’ombra fra le due tribune, per ammirare Greta Marcolongo, nel suo recital ammaliante, dalle tonalità spesso inaspettate e suadenti, spaziando fra molti generi nella complicità della sua notevole complessione vocale.
Corse belle, sia in ostacoli (con repertorio marginale) che in piano, settore questo al debutto stagionale che ha fatto ammirare le nostre cravaches impegnate in arrivi palpitanti sia nelle condizionate che negli handicap, spesso salutati dall’esattezza della perizia.
Un’occhiata, subito, alla siepi Nell’Imprezer sui 3300 metri abbiamo applaudito una giovane trainer ed un bravo, giovane jockey al rientro dopo un infortunio: Ilenia Nero e Alessio Pollioni. Per oltre un anno, Ilenia s’è sentita dileggiare perché con questo Dalton che batte le prestigiose insegne di Dormello ha vissuto un viaggio fino all’inferno… quello del dileggio, della derisione, di un ambiente pieno di pecche ma capace di guardare solo la pagliuzza bell’occhio dell’altro, non wllw trwve nel proprio. Già. Questo Dalton anche a primavera era stato sanzionato dai commissari ed era problematisissimo sia al mattino che in corsa, da un po’ di tempo se n’era andato via dalla follia della pista e avanti col lavoro per stradine di campagna e mulattiere di montagna…
Oggi, il risultato l’hanno visto tutti. Per la gioia di tutti, esclusi magari i detrrattori che hanno ingoiato un bel rospo. Con Pollioni abile a farlo girare in partenza ed a prendere buono il primo lancio, ecco per per Dalton s’è aperta una corsa in avanti ben dosata, anzi calibrata. Fin dal primo metro, il figlio di Gentlewawe è schizzato in avanti, ma senza foga o mancanza di senno: invece, con azione felpata, suadente, proficua. E così, impegnato in una corsa all’attesa correndo in avanti, quando a metà della piegata finale Pollioni s’è lasciato sfilare le redini con bella diluzione, la retta d’arrivo s’è aperta promettente e s’è conclusa in un piccolo, “grande trionfo”. Per gli avversari, la consolazione di aver visto un… cavallo ritenuto matto rinsavito mirabilmente, ed il lavoro di un’umile ragazza conferire un prestigio di cui la Dormello Olgiata non ha bisogno, e però di uomini, anzi una donna affidabile e costante, di questo certamente sì.
Nel cross, intestato a Fatal Mac, puntuale l’affondo di Kitano per la regia di Raf Romano, con il compagno di training Tequila Tango affidabile runner up.
Il clou del convegno era offerto da una buona condizionata per anziani sui 1600, in cui Captain Cirdan ha svettato: lui, nella schiera degli eletti in giovanissima età, ha saputo beffare l’appoggiato Fortissimo che era invece atteso in uno sparring spietato con Dream Up ma, per il principio del “terzo escluso”, ecco invece Captain Ciordan che, dopo percorso all’attesa, piazzava nel rush una punta di speed di bella fattura in virtù del quale veniva con la sua fucilata in corda a regolare Torna a Surriento ed il cèco Lagaro, che concludevano in lotta serrata. Fortissimo invece, per via di un percorso un po’ trafficato, doveva arrendersi e seguire Dream Up col quale era entrato in pista condividendo il pronostico.
Le due tris riuscivano col… “fiocco”, confezionate davvero in modo pregevole. Nella prima il facoltoso Allimac , bene interpretato da Toni Migheli, in barba alla quintalata imposta dall’handicap spadroneggiava dalla sgabbiata al traguardo, imprendibile per Desire to Fire suo runner up, seguito dalla favorita del campo, Dollar Exchange.
La combinazione vincente 1 – 4 – 2. Poi, nella seconda e più ingarbugliata prova, si assisteva ad un arrivo assolutamente spettacolare, con ben quattro cavalli aperti a ventaglio piombati pressoché simultaneamente sul traguardo: aveva la meglio Tout a Fait, anch’egli risalito dalle retrovie per linee interne, e sotto il pungolo puntuale e ficcante di Gavino Sanna carpiva una corta testa a Trivial Force e Southpark ( combinazione vincente 10 – 8 – 11) finiti sul palo divisi da un…. niente, e di un solo baffo dinanzi ad Acire Xam, che a pochi metri dal palo era sembrato assolutamente dominatore della corsa. In scia ad Axire, la favorita Wake Gold era quinta, a contatto.
In apertura, Dario Vargiu aveva pilotato a traguardo Destination Aqlaam a liberandosi di Corral Canyon insistente ed impegnativo fino quasi all’epilogo, , mentre neppure il quintale imposto sulla schiena di Matey poteva impedire a Nicolas Guilbert di far suo l’impegno sul miglio curando passaggi interni e scelte di tempo tali, da rendersi imprendibile a Streetcore.










Tutte le foto di domenica 29 luglio (FOTO PRESS ARIGOSSI)
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