Arc 1🐎Enable nella storia del Purosangue tenta il triplo nell’Arc. La corsa nelle parole di Paolo Allegri.

Foto di apertura. Enable vince le King George 2019

Una particolare analisi della corsa e dei partecipanti misurati attraverso il loro rating

di Paolo Allegri

PARIGI. La corsa più bella al mondo. Così a Parigi hanno scritto sulla locandina dell’Arc. Domenica, tra le quinte rosseggianti del Bois, nel nuovo Longchamp di meraviglioso disegno architettonico, la Regina Enable cercherà di entrare nella leggenda cercando il suo terzo Arc. La figlia di Nathaniel allenata da John Gosden, con Lanfranco Dettori in sella, parte dal valore di 128 acquisito nelle Yorkshie Oaks in agosto. Enable per chi ama i numeri regala lo score straordinario di ben 11 performance, partendo dalle Oaks 2017, con valori superiori a 122. Diciamo un valore sicuro e costante di eccellenza che fa dormire sonni tranquilli ai periziatori.

Che invece hanno dovuto pensare, scrivere e correggere i numeri da scrivere accanto al nome di Ghaiyyath, il quattro anni da Dubawi sellato da Charlie Aplleby che con la sua stratosferica performance nel Gran Premio di Baden Baden ha alzato l’asticella dall’alto delle 14 lunghezze rifilate agli avversari. Il tema è questo. Il quattro anni inglese dovrà confermare quel valore di 126 (ma Racing Post lo valuta addirittura 128, sullo stesso piano di Enable) in un contesto ben più consistente. E c’è una corrente di pensiero che sostiene che nell’Arcourt di gruppo 2 l’erede di Dubawi avrebbe espresso quel rating se il suo jockey non avesse praticamente smesso di comandare a 100 metri dal traguardo.

Resta il fatto che pensare ad una sconfitta della cavalla imbattibile sembra utopistico e improbabile. Una corsa come l’Arc estende lo sguardo ad altri partecipanti di valore. Se chi ha confidenza con le perizie è sempre attento alla curva ascensionale di rendimento di un purosangue, il profilo da monitorare è quello di Waldgeist, il francese di 5 anni da Galileo che porta colori tedeschi. L’avvicinamento alla grande corsa d’autunno è stato in pieno stile Andrè Fabre, quasi a fari spenti. Nel Qatar Prix Foy di gruppo 2 è bastato correre su un 119 senza sprecare niente, con un Pierre-Charles Boudot conservativo in sella. E’ stato il secondo Foy per Waldgeist che nel 2018 aveva galoppato da 121. Ma quello vero lo abbiamo ammirato nel superbo contesto delle King George, un ottimo terzo posto esprimendosi al suo top, un 124 che è il suo valore di partenza nell’Arc. Se ripetuto vale il podio per questo soggetto consistente e programmato in maniera sopraffina dal Muto di Chantilly.

Guardando in Irlanda e nello specifico in quella bottega straordinaria che è la scuderia di Aidan O’Brien ecco Magical, cavalla molto consistente. La laureata delle Irish Champion Stakes nell’annata ha corso da 122 e più volte. Identico standard espresso da Japan, tre anni da Galileo che ha vinto il 14 luglio il Grand Prix de Paris per poi confermarsi nelle Juddmonte International Stakes di gruppo 1.

In avvicinamento all’Arc diventano seguitissimi, con tanto di foto e filmati, i lavori. Ecco un Soumillon che a Chantilly scende entusiasta dopo l’ultimo galoppo di rifinitura del giapponese Kiseki, sul quale è stato ingaggiato. “Aveva un’azione molto bella, ci sono molti cavalli che nella prova di preparazione (il Foy, dove ha figurato al terzo posto) non rubano l’occhio eppoi vengono avanti nell’Arc”, ha dichiarato il top jockey. Kiseki nella prima sortita in terra di Francia ha fatto vedere un 113.

L’orientamento dei periziatori francesi è quello di valutarlo sul secondo posto nel gruppo 1 corso in Giappone, che lo porta a un valore di partenza nelle gabbie dell’Arc di 119. Non basta per fare l’arrivo, visto che con quel numero sarebbe dietro anche a Sottsass, il tre anni da Siyouni presentato da Jean-Claude Rouget e con in sella il nostro Cristian Demuro. Nel Pric Niel ha fatto 115 ma quella prestazione va ben pesata. Ha corso in maniera prudente, vedendo sempre la corda, e correndo solo gli ultimi 200 metri. Un ballo in maschera, solo una ricognizione sul percorso. Il Sottsass vero è quello che ha vinto il Prix du Jockey Club e qui la linea di pensiero degli handicapper è che quella corsa sia molto veritiera, una linea consistente che si è confermata, visto che anche i battuti si sono poi confermati ad ottimo livello. Dunque, Sotssass parte da quel 120 del Jockey Club, con il leader dei tre anni francesi chiamato a stupìre ancora con i migliori del mondo.

Rouget, visto che il cielo ha rovesciato acqua su Parigi, e domenica si prevede un terreno autunnale, ha supplementato il pesantista Soft Light, un tre anni da Authorized. Lo avevamo visto affacciarsi nel Prix de Paris, corso su 105 di rating, per poi rivelarsi a pieno nel Grand Prix de Deauville, con un progresso che lo portava gli amanti delle perizie a scrivere 114. Il team ha fiducia in una sua buona prova,tanto che è stato ingaggiato la leggenda giapponese Yutaka Take.

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Arbiter: il servizio sugli europei di polo a Villa a Sesta.

il servizio di Claudio Gobbi

Il testo completo

Chissà se Alfio Marchini per consolarsi dal brutto risultato delle elezioni a Sindaco di Roma è tornato a volare con il suo jet nei celi d’Europa con al seguito gli amati 19 cavalli da polo con cui ha vinto al cospetto della Regina la mitica Quee’s Cup, il trofeo più prestigioso al Mondo? Tuttavia non era presente a Villa A Sesta, oggi il più importante campo di gioco continentale voluto da quel grande appassionato che è Riccardo Tattoni, uomo di finanza che ha ospitato il Campionato europeo di polo 2018, un evento che ha raccolto 10 squadre in rappresentanza di altrettante nazioni sotto l’egida della Federazione italiana sport equestri e del Coni.

Particolare la storia di questo gioco così amato da personaggi di altissimo livello come John Kerry, segretario di Stato di Obama, che qualche anno fa sul campo di giuoco di Chantilly – Francia – si ruppe una spalla cadendo durante una fase di gioco.

Le sue origini risalgono alla notte dei tempi. Era giocato dai persiani e poi dai bizantini, in India, in Mongolia dove pare che Gengisc Khan ne fosse un grande estimatore. Uno Sport dei Re e il Re degli Sport come si usa definirlo.  Non a caso passato dalle regge dei maragià che lo praticano tutt’ora con gli elefanti oltre che a cavallo (ma viene disputato anche a dorso di cammello), ai campi di gioco dei Reali d’Inghilterra, primo fra tutti il principe Carlo. Un gioco che dall’Asia è prima giunto in Gran Bretagna, per poi migrare in Argentina dove infiniti spazi sono il naturale approdo per questo sport che ogni anno a novembre mette in scena l’Abierto, un torneo che coinvolge tutta la nazione e paragonabile per popolarità al calcio.

Il polo è uno sport duro, <Si molto impegnativo, in cui ci vuole dedizione e volontà>. Ad affermarlo non è un prestante cavaliere, ma una appassionata signora milanese, Ginevra Visconti che ha giocato a Villa a Sesta il torneo riservato alle donne in cui l’equipe italiana ha portato a casa la medaglia d’argento. <Una storia e una passione che viene da lontano la mia, dai miei trascorsi in Argentina dove quasi per caso impugnai una mazza da polo che poi non ho più smesso di usare. Tranne per un paio d’anni, quelli necessari per riavermi da una brutta caduta durante una fase di giuoco. <Mi ci è voluto del tempo per riprendermi, poi ho ricominciato a giocare a Villa a Sesta con due cavalli>.

Accanto alla durezza che non possiamo più evidentemente definire maschia, ecco l’eleganza. E così non a caso che agli europei fosse costante la presenza di un “Signore della Moda”, Salvatore Ferragamo. Una passione “giocata” sui campi di famiglia poco distanti da Villa a Sesta con tanto di figli e nipoti, tanto da formare l’equipe di 4 giocatori che compongono una quadra.

A Villa a Sesta al seguito delle loro nazionali sono giunti i club di tutta l’Europa del polo che conta. Che oggi gioca in Toscana, domani sul ghiaccio del lago di St Moritz. E che fa del polo un ambito assolutamente esclusivo, forse l’unico rimasto in cui l’élite finanziaria, politica e sociale internazionale si incontra e discute di affari, propone mode e modi, e personaggi. Perché è presto detto. Il polo non è da tutti, richiede importanti investimenti che costituiscono un budget importante, A cominciare dall’acquisto e mantenimento dei cavalli (ce ne vogliono almeno due per giocare una partita), all’iscrizione a un club, per finire spesso a una tenuta di proprietà.

Ed è in uno di questi club, Villa a Sesta che la Fei (federazione equestre internazionale), ha scelto per disputare l’edizione 2018 dei campionati europei. Qui è svolto un altro capitolo di questo sport reale da giovedì 20 a domenica 30 settembre, con la titolazione di FIP European Polo Championships Quantocoin Cup. Non un luogo qualunque, ma il maggiore polo club europeo, con un campo che per dimensioni è più ampio di quello di Palermo a Buenos Aires dove in novembre si giocherà l’Abierto, mi maggiore torneo mondiale

Sui 4 campi di Villa a Sesta sono scese in campo 10 nazioni: Azerbaigian, Austria, Francia, Germania, Irlanda, Paesi Bassi, Slovacchia, Spagna, Svizzera e Italia. Quattro di queste – Francia, Germania, Italia e Paesi Bassi – hanno schierato anche una squadra tutta ‘rosa’ al via nel Campionato femminile. Ha vinto l’Italia capitanata da Eduardo Mendez.

Ma che fatica! É stato un match all’ultimo tempo di galoppo, con scontri vibranti a rischio penalty. Schiuma che colava dalle spalle e dalle groppe dei cavalli e tanto stress che macchiava di sudore le immacolate casacche dei giocatori. Paragonabile a quello stress dei giocatori di una partita di calcio. Poi è finita 8 goal per l’Italia e 4 per l’Azerbaigian tra gli applausi, le coppe le foto di rito e una favolosa cena di gala.

E i cavalli? L’altro protagonista di questo sport.  Oggi si usa molto il purosangue inglese, monto scattante. Le razze impiegate tuttavia sono il polo pony e il criollo, un cavallo allevato in Argentina. I costi di acquisto partono da 5000 euro fino a un massimo di 150.000 a soggetto, per i professionisti.

Non sono mancati gli sponsor, ovviamente trattandosi di uno sport che divenire ben frequentato è poco. Us Polo fra tutti. Mentre l’equipe femminile era supportata da Castiglion del Bosco, tra le case vinicole pù prestigiose produttrici del celebre Brunello di Montalcino. Oltre a Hadoro Paris, Kinks Polo, Nero champagne, e a Azerbaigian land of fire. Sponsor ufficiale del torneo, la piattaforma bancaria Quantocoin.

Tutte le foto del torneo

Nella foto grande qui sopra #GinevraVisconti.

#Arqana: La vendita annuale di ottobre si conclude con cifre vicine ai livelli record.

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Redazione esteri

La sessione finale, di ottobre ha ha dato risultati coerenti con un tasso di vendite  dell’83%. Il prezzo più alto di € 37.000 è stato pagato da BBA Ireland per un puledro del della prima annata del Breeders ‘Cup Juvenile Turf hero Outstrip, venduto da Haras de Beauvoir.

Il prezzo medio complessivo per i quattro giorni di negoziazione è stato di € 40.345, solo il 3,6% in meno rispetto al dato record dello scorso anno e il tasso di vendita è stato del 79%. Un catalogo leggermente ridotto ha generato un fatturato cumulato di € 18.236.000, con un calo dell’11% rispetto al 2017, pur rimanendo il terzo miglior aggregato nella storia della vendita.

Eric Hoyeau ha commentato la vendita: “Da un catalogo leggermente minore, le Yearling Sale di ottobre ha dato una serie di risultati molto vicini ai livelli record raggiunti negli ultimi due anni. I 360.000 euro pagati per una puledra di Siyouni dal proprietario statunitense George Bolton, che era in visita a Deauville per la prima volta, sono stati il secondo prezzo più alto nella storia della vendita.

Un certo numero di altri yearling che combinavano un pedigree commerciale e fisico hanno fornito buoni prezzi, sia che fossero acquistati da nuovi investitori come Sheikh Mohammed Obaid, John Foote o compratori regolari dalla Scandinavia, dalla Spagna, dalla Germania e da tutta Europa che erano stati fortunati con i loro acquisti precedenti. Auguriamo loro tutti i migliori auguri per il futuro”.

Tuttavia, non si può ignorare il contrasto tra la parte superiore e inferiore del mercato, una situazione che è stata osservata in diverse altre aste negli ultimi mesi. I criteri degli acquirenti sono diventati sempre più severi, il che ha fatto sì che un certo numero di cavalli non fosse appetibile. Cercheremo di riesaminare i risultati e consultare tutte le parti interessate al fine di identificare quali adeguamenti devono essere apportati. Stiamo anche lavorando continuamente per rafforzare la nostra forza lavoro e la nostra strategia al fine di attrarre nuovi acquirenti. »»

#Fieracavalli: entra nel vivo la #Longines FEI Jumping World Cup

Oggi alle 11.15 al Padiglione 8 farà il suo ingresso il primo binomio in gara nel CSI5*-W categoria a tempo premio Clabel impianti Ippici – che apre il programma sportivo internazionale della diciottesima edizione di Jumping  Verona. Oggi giornata subito intensa con altre due categorie: alle 15.30 ancora una prova a tempo – premio Kask – e alle 17.45 la ‘grossa’ una categoria mista con ostacoli a 1 metro e 55 – premio Prestige. A livello nazionale prosegue invece il Gran Premio 120×120 iniziata già ieri, una gara ideata appositamente per celebrare la 120esima edizione di Fieracavalli.

Sabato e domenica mattina previste altre tre categorie del CSI5*-W prima del gran finale con l’appuntamento più atteso, il Gran Premio Longines FEI Jumping World Cup™ Presented by Fieracavalli-Veronafiere, valido come terza prova del girone Europa Occidentale della World Cup 2018/2019.

Già sold-out le tribune del padiglione 8 ma il Gran Premio di domenica potrà essere seguito anche da casa grazie alla diretta di Sky su Sky Sport Arena (canale 203) a partire dalle 14.15.
Con eccezione del Gran Premio, tutte le gare nazionali e internazionali in svolgimento al padiglione otto possono essere invece seguite via streaming – clicca qui

UNDICI DONNE IN CERCA DI GLORIA

Undici. Tante sono le amazzoni presenti nelle gare del CSI5*-W in programma nell’edizione 2018 di Jumping Verona. Una minoranza, vero, ma di straordinaria qualità con atlete che spesso ‘le hanno suonate’ ai colleghi maschietti. Basta un nome per spazzare ogni dubbio sulle potenzialità delle ragazze venute a Verona: Simone Blum.


Ph. JV/S. Grasso

La tedesca di Amburgo, ventinovenne, a settembre ha conquistato l’oro ai campionati del mondo negli Usa a Tryon stendendo tutti i favoriti, in sella alla favolosa DSP Alice. La Blum è naturalmente tra le più attese e temute alla terza tappa del Longines FEI Jumping World Cup™. La neo campionessa del mondo arriva in uno stato di forma eccezionale e per di più con il morale a mille per il suo matrimonio di qualche giorno fa. Nella città di Giulietta e Romeo è tutto dire. leggi tutto

Schermata 2018-10-20 alle 14.44.17GIACOMO CASADEI: “A VERONA PER STUPIRE, POI MI TRASFERISCO IN BELGIO”

Giacomo Casadei ha 16 anni, compiuti a settembre. Se gli chiedete quando ha cominciato a montare a cavallo lui vi spiazza rispondendo secco: “Da sempre”. Punto. Freddo in sella come un veterano, non si scompone neppure quando i suoi piedi sono ben piantati a terra. Tre settimane fa ha conquistato a Buenos Aires l’oro alle Olimpiadi Giovanili. “Cavolo, ma allora ho vinto” è stata la sua reazione a caldo dopo il salto dell’ultimo cavaliere del barrage, un argentino che nonostante un tifo pazzesco ha fatto peggio di Giacomo. Per poi aggiungere:“Comunque i percorsi non erano difficili, facili direi”. Dice la mamma Marcella: “Niente lo scalfisce, è fatto così. Parla il minimo, gli piacciono i fatti. Parla più con i cavalli. Niente discoteche, poca baldoria, la sua vita ora sono i cavalli”.


foto JV/S. Grasso

A maggio Casadei ha partecipato alla sua prima Piazza di Siena e si approcciò all’appuntamento romano in questo modo: “Non mi aspettavo la convocazione, ma ora che ci sono vediamo come andrà”. Giacomo è un ragazzone alto e forte. Dicono di lui che fino a qualche anno fa era piccolino e pure paffutello. leggi tutto

VEZZANI: CHEF DE PISTE NON PER CASO

A tracciare i percorsi del CSI5*-W di Verona, terza tappa della Longines FEI Jumping World CupTM 2018 è un esuberante emiliano di 61 anni con la passione per i cavalli sin da bambino e mai sbiadita da incertezze. Uliano Vezzani è da tantissime stagioni tra i migliori chef de piste al mondo. Sicuramente su un ipotetico podio un posto non glielo toglie nessuno. Il Padiglione 8 di Verona è un impianto indoor con un terreno che conosce come le sue tasche eppure Vezzani non da niente di scontato. “Ho disegnato campi gare in tutto il mondo, conosco impianti a memoria ma per me è sempre come la prima volta e lo sarà anche a Verona 2018. L’importante è mettere sempre un pizzico di novità, in uno sport che si evolve velocemente a livello tecnico e nel quale il pubblico e i cavalieri cercano motivi per emozionarsi”.

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-6 FieracavalliVerona. LORENZO DE LUCA: “FIERACAVALLI, IL MIO LUNA PARK”

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Redazione

La strepitosa serie di prestazioni ad altissimo livello e la splendida equitazione della quale è interprete hanno reso oramai da tempo Lorenzo De Luca come uno dei cavalieri più attesi. Ovunque e in qualsiasi concorso partecipi. A maggior ragione in Italia e a Jumping Verona dove ritorna dopo il quarto posto dello scorso anno.

Ma se oggi Lorenzo De Luca è uno dei primi cavalieri al mondo, un ‘top rider’ ammirato da tutti gli appassionati di salto ostacoli e non solo, lo deve sicuramente al suo talento, alla classe e alla grande dote di saper restare umile. Sempre.

Come quando ricorda l’approccio con Fieracavalli. “A nove anni mi facevo accompagnare dai miei genitori in un maneggio a Lecce. Guardavo, montavo qualche cavallino, le mie gioie erano tutte lì. Uno dei momenti che aspettavo con trepidazione era l’arrivo dell’autunno. A Verona c’era Fieracavalli e per i dirigenti del mio maneggio era un appuntamento cerchiato in rosso sul calendario. Partivo in treno con tutti i ragazzi del maneggio, ero il più piccolo, i miei genitori mi affidavano ai più grandi. Ero eccitatissimo. Ogni volta che entravo in Fiera per me era come passare una giornata con gli amici al Luna Park. Ma qui era ancora meglio. Restavo a bocca aperta nel vedere sfilare quei campioni in sella a cavalli grandi e bellissimi. In realtà non vedevo niente della Fiera, passavo la giornata attaccato alle barriere che delimitano il rientro dei cavalieri in scuderia con una matita e un quaderno in mano per gli autografi. Era pazzesco. E oggi gli autografi li firmo io. Guardo il volto di questi ragazzini e penso a quello che sognavo io. Ora tocca a loro”.

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-6 #FieracavalliVerona: I NUMERI DI JUMPING VERONA 2018

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Sponsor Fieracavalli: Longines Fei Fise

http://www.jumpingverona.it/

Redazione

3 i medagliati ai recenti World Equestrian Games disputati a Tryon presenti a Jumping Verona: Simone Blum (oro per la Germania), Martin Fuchs e Steve Guerdat (argento e bronzo per la Svizzera).

3 i piazzamenti al secondo posto di binomi italiani. L’ultimo nel 2017 con Alberto Zorzi, beniamino di casa, nato a Padova, in sella a Fair Light van’t Heike. Nel 2005 al secondo posto si era classificato Juan Carlos Garcia con il mitico Loro Piana Albin III e nel 2012 Luca Maria Moneta con Neptune Brecourt.

7 su 10 i cavalieri e le amazzoni al via a Jumping Verona presenti della ‘top ten’ del ranking mondiale della FEI: Harrie Smolders, per la prima volta in gara davanti al pubblico di Fieracavalli, Marcus Ehning (3°), Henrik Von Eckermann(4°), Daniel Deusser (6°), Peder Fredricson (7°), Steve Guerdat (9°) e Kevin Staut (10°).

16 gli anni del più giovane cavaliere azzurro, Giacomo Casadei, bolognese, che arriva a Verona fresco della medaglia d’oro individuale, e di quella d’argento a squadre con un team ‘misto’, vinte ai recenti Giochi Olimpici Giovanili disputati in Argentina.

 

Oggi le aste all’ippodromo La Maura con un catalogo interessante.

Nella foto di apertura il servizio di Claudio Gobbi su Liberoquotidiano di oggi 21 settembre 2018
Qui sopra le foto dell’asta del 2017

Redazione

Il servizio completo su Libero di Claudio Gobbi

Sabato (oggi) presso l’ippodromo La Maura a Milano, va in scena la fiera dei sogni per ogni amante di quel meraviglioso animale che è il purosangue. Grazie alla Società Gestione Aste sarà possibile acquistare un cavallo da corsa che potrà essere il futuro vincitore della corsa per antonomasia, il Derby. Un sogno, appunto, che l’appassionato coltiva fin dal giorno in cui il cavallo entrerà in pista. Solo allora si vedrà se è degno di partecipare al grande evento ippico che decreta il miglior puledro della generazione, o se già dalle prime corse dimostrerà purtroppo di essere un brocco.

I migliori allevatori italiani presentano i puledri di 18 mesi, che come ogni anno iniziano il loro percorso verso la gloria o l’oblio. Sotto l’egida dell’associazione Allevatori, presieduta dal competente Massimo Parri, passeranno sotto il martello del banditore e nel ring ricavato dal parterre dell’ippodromo, 167 puledri in rappresentanza di 41 allevatori. Sono i figli di 66 stalloni italiani ed esteri.

<Malgrado la crisi del settore – afferma Massimo Parri – gli allevatori italiani hanno fatto un grande sforzo per produrre puledri importanti. In molti hanno inviato le loro fattrici alla monta di stalloni esteri di qualità. Con il risultato di elevare il livello del prodotto nazionale>. In particolare tra i soggetti presentati spicca un figlio dello stallone top Camelot, che ricordiamo vincitore di un Derby di Epsom, a sua volta nato da un grande campione, Montjeu. Mentre tra gli stalloni italiani presenti con i loro figli, da notare Blue Constellation presentato dalla Razza Ticino. <Queste aste – prosegue Parri – sono uno stimolo per la rinascita di tutto il mondo ippico nazionale che ci auguriamo possa tornare agli antichi fasti>.

L’ippica italiana malgrado le problematiche ormai conosciute si avvale di grandi professionisti tra cui un fantino importante come Dario Vargiu vincitore di derby e di importanti prove all’estero. I nostri professionisti inoltre si fanno onore in Francia, Inghilterra, Emirati, Stati Uniti.

L’asta è divisa in due parti. Nella prima passano i soggetti altamente selezionati da una apposita commissione e che certamente non sono per tutte le tasche. Nella seconda parte invece sarà possibile l’acquisto anche di puledri a prezzi più bassi: introno ai 3, 4000 euro. Ecco cosa ne pensa Alessandra Vigliani, la più importante veterinaria di San Siro. <é un buon catalogo, si possono fare ottimi affari, a prezzi molto contenuti, e, soprattutto a queste aste è presente la migliore produzione italiana>.

 

Da giovedì 20 gli europei a Polo Club Villa a Sesta in Toscana.

 

Redazione

Al Polo Club Villa a Sesta, nel cuore del Chianti (Ripaltella Pietraviva), la macchina organizzativa dei FIP European Polo Championship Quantocoin Cup  è impegnata a pieno regime.

Il ‘chukker di inizio dei Campionati, l’evento più atteso nel calendario di gioco 2018 del Vecchio Continente, sarà giovedì 20 settembre alle 11:00 e, con in campo le squadre di Italia e Spagna, porterà subito adrenalina alle stelle.

I primi cavalli tra i 350 attesi (ogni squadra viaggia con 25 cavalli) sono già arrivati in Toscana da Azerbaijan, Austria, Irlanda, Slovacchia e Svizzera, mentre si attende a breve l’arrivo di quelli sulla rotta di Villa a Sesta da Olanda, Spagna, Francia, e Germania. L’Italia, come Francia, Olanda e Germania, sarà impegnata anche con un polo team tutto femminile per difendere il titolo guadagnato lo scorso anno nella prima edizione del FIP European Ladies Championship a Chantilly.

L’edizione 2018 dell’evento continentale targato FIP è infatti la prima in cui, nella stessa data e sede, una versione femminile dei campionati affiancherà la classica versione che potrebbe, come in tutta la rosa delle discipline equestri, vedere in campo insieme anche uomini e donne.

Clicca qui per conoscere le Nazioni in gara

Ph. Archivio Villa a Sesta Polo Club

Il programma dei campionati, organizzati congiuntamente da Federazione Internazionale Polo (FIP), Federazione Italiana Sport Equestri (FISE) e Polo Club Villa a Sesta (VAS), è fittissimo e si sviluppa su dieci giornate, non tutte con programma di gioco.

Ben 30 le partite in calendario: 22 per la 12^ edizione del FIP European Championship e 8 per la 2^ edizione del FIP European Ladies Championship. Il secondo fine settimana di gioco è ovviamente quello decisivo con la chiusura delle partite di qualificazione dei due gironi e la griglia delle finali, tutte in calendario per domenica 30 settembre, è ancora in possibile evoluzione.

Clicca qui per il calendario dei due tornei continentali

La rosa degli azzurri convocati comprende dieci nomi: Gualtiero Giori, Goffredo Cutinelli, Edoardo Ferrari, Giordano Magini, i fratelli Bertola (Lucas e Matias), Giacomo Galantino, i fratelli Nicolas e Bautista Lopes Fuentes e Martin Joaquin (italo-argentini gli ultimi tre). Loro coach sarà Eduardo Menedez.

Per la squadra femminile, agli ordini del coach Franco Piazza, sono state convocate le quattro campionesse uscenti: Ginevra D’Orazio, Costanza e Vittoria Marchiorello e Ginevra Visconti e la giovanissima Alice Coria.

Ph. Archivio FISE/R&B Press

Il Polo Club Villa a Sesta già nel 2011 è entrato nel novero dei top polo club d’Europa per l’ottima organizzazione dei Play Off Europei per i Mondiali ed ha una disponibilità di strutture più che apprezzate: tre campi da polo a norma internazionale (tutti in Tifton) ed un campo pratica, tutti all’avanguardia sia per livello tecnico che per la struttura.

L’impianto toscano è da tempo quartier generale in Italia di giocatori argentini di altissimo livello tecnico, in particolare di Francisco ed Eduardo Menendez, che da anni sono tra i più agguerriti protagonisti dei tornei di massima levatura.

WWW.EUROPEANPOLOCHAMPIONSHIP.COM

VAS – Polo Club Villa Sesta

Nato nel 2000, è uno tra i migliori polo club Europa. Sin dall’inizio ogni singolo intervento è stato progettato e realizzato con attenzione meticolosa alla tecnica, all’impatto ambientale, al benessere di cavalli e giocatori.

VAS dispone di tre campi da polo a norma internazionali (tutti in erba Tifton) ed un campo pratica, tutti  all’avanguardia sia per livello tecnico che per la struttura. Il campo principale, il n.1, misura mt 260 x 140, il campo n.2 misura mt 245 x 120 ed il nuovo campo ‘Sorleone’ misura mt 276 x 150. Le dimensioni del campo pratica sono mt 120 x 70.

Il campo ‘Sorleone’, inaugurato nel 2017, oltre ad essere il campo più grande d’Italia, è adiacente ad un piccolo lago circondato di piante, location ideale per l’organizzazione di eventi e momenti di relax dei dopo partita.

Una tribuna in marmo travertino sul campo n.1 ed un’area ricettiva coperta ed attrezzata di oltre 100 mq, con raffinato lounge bar a centrocampo, rendono Villa a Sesta Polo Club sede ideale ed impareggiabile per i tornei internazionali. L’evento più importante ospitato nell’impianto è stato il Play Off Europa dei Mondiali nel 2011. Nell’occasione avevano presentato la propria candidatura anche la Gran Bretagna e la Spagna.

 Azienda Agricola Tattoni Villa a Sesta Spa

L’azienda è ubicata nell’incantevole scenario delle colline senesi, nel cuore del Chianti Superiore, tra Siena, Firenze e Arezzo.

Si sviluppa in un territorio di antiche origini etrusche, presso le sorgenti dell’Ombrone senese, ed è un antico e pittoresco borgo sulla strada provinciale del Chianti fra San Gusmè ed il Castello di Brolio, nel comune di Castelnuovo Berardenga (Siena). L’Azienda, dispone di attrezzature all’avanguardia e vanta un’importante produzione agricola. Opera, seguendo le più antiche tradizioni toscane legate alla vocazione del luogo, nei settori vinicolo e olivicolo. La proprietà si estende per più di 1100 ettari di terreno, di cui 55 destinati a vigneto specializzato.

Federazione Internazionale Polo – FIP

Fondata nel 1982, sede a Buenos Aires, promuove l’organizzazione e la diffusione della disciplina del polo nel mondo. Attraverso l’attività delle federazioni nazionali vigila sull’osservanza dei regolamenti in tutti i paesi dove viene praticato il polo, organizza manifestazioni ufficiali quali Campionati d’Europa e del Mondo e promuove attraverso corsi e clinics l’avvicinamento dei giovani alla disciplina nel segno della correttezza sportiva, dell’amicizia, della sicurezza e del fair play.

Federazione Italiana Sport Equestri – FISE

Fondata nel 1926, riconosciuta dal CONI e affiliata alla Federazione Equestre Internazionale (FEI) e aderente per il polo alla FIP, svolge la propria attività a 360 gradi nell’ambito delle discipline sportive dell’equitazione e nelle loro differenti espressioni : formazione,agonismo, attività ludiche e addestrative. Il polo, il più antico sport a cavallo, fa parte di questo ricco palinsesto. La FISE ha fondato un suo Dipartimento Polo nel 2003.