Nella foto di apertura l’arrivo di una corsa per Purosangue Arabi
Nelle foto lo sceicco Sheikh Mansoor Bin Zayed Al Nayan e l’arrivo della corsa per PSA a San siro nel giugno scorso.
Tornano a Merano le corse riservate all’altro purosangue, il Purosangue Arabo con Al Khalidiya, il principale sponsor delle corse riservate ai PSA.
Da alcuni decenni, grazie al potere di un antica e atavica passione, nel mondo del galoppo sono entrati gli emiri arabi, ed è stato l’inizio della monopolizzazione – quasi – da parte loro del mondo del galoppo del purosangue inglese da un alto, ed in seguito l’approdo – e la diffusione – del purosangue arabo dall’altro. Ora, anche a Maia, suo nuovo “ambasciatore”.
Redazione
Note storiche sul Purosangue Arabo
Le Crociate avevano dato l’occasione ai cavalieri europei di conoscere e apprezzare i cavalli arabi, tanto che re e principi avevano pensato di portarne qualche esemplare in Europa. Tanto che, nel 1121 giungevano in Inghilterra i primi due stalloni e Riccardo Cuor di Leone aveva avuto l’indubbio merito di favorire questa importazione… Il grande Luigi Gianoli, sicuramente l’ ”eminenza grigia” del giornalismo italiano in tema di cavalli e di corse (ma non solo!), inizialmente aveva parlato, nei suoi scritti, di tre stalloni arabi. Verso i primi anni Ottanta, però, a seguito di attenti studia aveva (se così si può dire) corretto se stesso: in quanto aveva appurato che uno dei tre capostipiti (ritenuti tutti arabi) del purosangue in realtà era un soggetto berbero. Così, da Darley Arabian, Byerley Turk e Godolphin Barb ha avuto inizio il cavallo di purosangue inglese, da cui sarebbero stati generati Eclipse, Herod e Matchem.
Ovviamente, da questa fase preistorica si sarebbe poi giunti alla fase storica culturale, poi espansa attraverso la “fase storica civilizzata” da cui si sono espanse la “crescita americana”, l’ “espansione europea” e, successivamente, la… “ricerca dell’assoluto”, le diverse fasi appunto della genesi del re degli sport.
Domani domenica Al Khalidiya Day
È così che, domani, si rinnova il rendez-vous tra le corse dei purosangue arabi e un importante palcoscenico quale l’ippodromo di Maia. All’insegna dell’ “Al Khalidiya Day”, si disputeranno due corse riservate ai PA nella giornata che comprenderà anche corse in piano e in ostacoli, come ovviamente recita il programma di Merano Galoppo.
Penetriamo, un po’… culturalmente nel fenomeno: Al Khalediah è il suffisso da… corsa di Al Khalidiya, uno dei principali allevamenti sauditi di purosangue arabi. Anche recentemente, Al Khalidiya ha allevato cavalli molto importanti: in particolare Fazza Al Khalediah, che nel 2018 ha trionfato a ParisLongchamp nell’Arabian World Cup, Gr. I riservato ai PA nel giorno del Prix de l’Arc de Triomphe dopo che, in precedenza, s’era imposto proprio in Italia nella listed race Milan President of the UAE Cup. Prima di Fazza Al Khalediah e di altri importanti soggetti, lo stud Al Khalidiya ha prodotto stalloni di riferimento (nell’allevamento dei PA) quali Amer (poi donato e utilizzato in Qatar) e Tiwaiq: entrambi stalloni “desert breed”, cioè figli di padri e madri, rilevati direttamente dalle tribù del deserto.
Progetto Al Khalidiya Breeders Cup
Per sviluppare e contribuire alla crescita delle corse di PA in Europa, Al Khalidiya ha creato il progetto Breeders Cup per dar sostegno ai piccoli allevatori e proprietari di PA in Europa. L’appuntamento meranese arriva dopo quello milanese del 23 giugno scorso, allorché a San Siro fu disputata la UAE President Cup: in assoluto, la prima pattern race di sempre riservata agli arabi in Italia, evento che precede quello successivo del 14 settembre, programmato al Pinna di Sassari, dove l’evento culminerà con la disputa di un’altra corsa dotata di neretto, appunto una buona Listed race. L’alto Adige, ma più particolarmente Merano, come ho spesso ricordato ai miei lettori, è l’anticamera dell’Europa per chi sale da Sud, così come costituisce il “salotto buono” dell’Italia, per chi scende da Nord… E perciò questo appuntamento funge da prezioso “collegamento” tra l’Italia e il turf targato Germania, Cèkia e Polonia.
Certo, Maia è un punto nevralgico, anzi strategico perché da sempre costituisce un… “crocevia di internazionalità” e quindi rappresenta il miglior trampolino per avviare l’esperienza della Breeders Cup: perché inserisce nel contesto italiano – dove attualmente è già molto attivo l’altro grande sponsor di corse per PA, Abu Dhabi, nella persona di Sheikh Mansoor Bin Zayed Al Nayan. Mansoor e la sua famiglia finanziano molte corse per PA, tra cui la citata UAE President Cup a Milano e la prossima listed di metà settembre, a Sassari.
Domani, a Maia, con inizio alle 15.30 (in apertura di convegno) si disputeranno l’ Al Khalidiya Cup Italy per purosangue arabi di 4 anni e oltre sui 2400 metri e la Al Khalidiya Cup for Young Horses, riservata ai 3 anni sulla distanza del miglio. Entrambe le corse poggiano sulla buona dotazione di 13.200 euro. Quattro i partenti nella prima corsa, tutti allenati da “Endo” Botti ormai specializzatosi anche nel training del purosangue arabo. Qui il pronostico chiama a gran voce Ramiz Al Aziz e Manou Taouy. Nella poule riservata ai 3 anni sul miglio (posta al quarto evento), invece, fra i sette al via meritano attenzione Guarf de Bozouls e Icare de Piboul, purosangue arabi francesi allenati in Polonia da Michal Romanowski, che metteranno sotto esame Octopus Premier, un altro allievo di Endo Botti.
Uno sguardo sulle altre corse del convegno di Maia
SIEPI: LA “DEB” NEL NOME DI PASQUALINO MAZZONI, RICORDANDO SANGINETO & C, SULLE SIEPI DI MAIA
Questa poule riporta alla memoria i nomi di Notis, Sangineto, Ponte d’Arcole, Jacopo da Lentini e Arengario, le “creazioni” del mitico Pasqualino sulle siepi più significative
Tornando alla tradizione di base, il convegno si presenta vario e interessante. Infatti, propone una poule riservata ai tre anni “debuttanti” in siepi, nel memorial intestato a Pasqualino Mazzoni. Il nome che fa il giro delle bocche più… avide è quello di L’imperdibile, soggetto di buona qualità, che difende la casacca di Christian Troger. Raf Romano, il suo trainer, non si limita però a questa new entry ma presenta anche Atomic Puppet, Blue Kazak e Lanovasconi, così garantendo un importante impinguamento di settore con specialisti dell’ultima generazione (22016), ai quali risponde un tris in forza ad E. Marganska, “supplente” di Favero, che starà lontano dai recinti per 4 mesi, in base ad una disposizione disciplinare. Il terzetto che batte le insegne di Lydia Olysova e Richard Stampfl è costituito da Address Dream e Mattymiller (Olisova), quindi Port of Leith (Stampfl). Finalmente, in corsa rivedremo Jo Bartos, il Boemo, che torna in sella agli allievi dell’A Team di Casa Vana: nell’occasione su Grand Sud, un grigio suadente acquistato in Francia da Sepp Aichner. Questa siepi per deb sarà Tris Nazionale.
Sugli ostacoli del Premio Val Senales sui 3550 metri, si riaffaccia Kazoo, per ritrovare il feeling col traguardo, opposto al regolare Schwarzwald.
Le prove per “prof” del piano: da seguire Mandorla sul miglio del Premio Estejo, Punta di Diamante e Contra nel Premio Vipiteno e Captain Cirdan in chiusura di convegno. C’è anche un appetibile spazio per Gr e amazzoni sui 1900 in pista piccola, il Premio Sarentino, con Passito, Apelle Fan e Vankook a cercare di centrare il bersaglio. Questa corsa è in programma come Seconda Tris. Gi.Ber.