Ministra Bellanova intervieni o l’ippodromo di Merano muore. E’ necessaria la ristrutturazione dell’#ippica.

Dopo aver fatto riaprire gli ippodromi dalla clausura dovuta al Coronavirus, la ministra #Bellanova è chiamata alla ristrutturazione dell’ippica italiana. In primis salvando la Merano Maia, Oggi dopo la rinuncia di San Siro, a  leader del movimento ippico, il più importante ippodromo italiano.

Il servizio

IMG_3782

www.facebook.com/photo.php

Santorre di Santarosa

Maia deve vivere e proseguire nella missione di rilancio dell’ippica italiana nel contesto internazionale il cui Giovanni Martone l’ha inserita. È per questo che è urgente l’intervento della ministra #Bellanova perché il contributo dello Stato sua all’altezza del valore di questa unica e inimitabile struttura ippica che diversamente dall’ippodromo di Milano diretto da Fabio #Schiavolin tiene alto il valore dell’ippica nazionale.

Pubblicità

Ma lo sa la ministra Bellanova che l’ippidromo di Merano sta per chiuderea causa del Mipaaf?

La denuncia di messa in mora di Giovanni Martone. (Video-intervista Martone)

https://www.rainews.it/tgr/bolzano/video/2020/06/blz-crisi-ippodromo-merano-chiusura-f2730137-c00f-4986-8be1-ec67f587f711.html?wt_mc=2.www.mail.tgrtaabz_ContentItem-f2730137-c00f-4986-8be1-ec67f587f711.&wt

Grande intervento per la riapertura degli ippodromi, la ministra è chiamata a intervenire per il più internazionale degli ippodromi italiani, Merano. Perdite per il mancato rinnovo della convenzione nn ne consentirebbero il proseguimento dell’attività di questo che è l’unico ippodromo che ha resistito alla grave crisi del settore indotta da un ministero come il Mipaaf costituito da personale incompetente.

Bicocchi: come tutti noi cavalieri aspetta la ripartenza e scalpita per tornare in concorso.

Roberta Lar & Greta Milesi

Cavalieri e dintorni

Il cavaliere azzurro in grande spolvero, come tutto il movimento equestre, ha dovuto interrompere l’attività in un momento di successi, ma pronto a riprendere un cammino già ricco di soddisfazioni.

WhatsApp Image 2020-05-07 at 14.19.48 (3)

Il Capo Aviere scelto, classe 1976, Emilio Bicocchi, nel 2016 varca il gradino più alto del podio ad Arezzo del Campionato Italiano salto ostacoli insieme al suo compagno Sassicaia Ares, già vincitore del titolo nel 2009 con Kapitol d’Argonne e nel 2005 in sella a Landrù. Tre volte campione italiano assoluto.

Inizia a montare a cavallo a 6 anni ma è con Ugolino che a 10 calpesta i primi campi gara nazionali mentre è Inedito del Terriccio il cavallo che lo accompagna a 13 anni al primo concorso internazionale a Vichi.

Con l’arrivo di Kapitol d’Argonne il gioco comincia a farsi serio, vanta la partecipazione a due campionati del mondo, ad Aquisgrana nel 2006 e a Lexington nel 2010, e un Gran Premio allo CSI cinque stelle di Madrid nel 2010. Un grande cavallo sotto la sella di un sempre più grande Emilio.

Sassicaia Ares, cavallo dal grande temperamento, ed Emilio Bicocchi, consolidano un rapporto simbiotico che li porterà a ottenere risultati straordinari, come la prestazione nel Grand Prix di Spruce Meadows, evento conclusivo del CSIO5* di Calgary, in Canada dove Emilio sfiora il podio. Diventa uno dei cavalieri di riferimento della compagine italiana.

Gentile e attento al bene fisico e psicologico dei suoi cavalli, Emilio intravede nella giovane figlia di Verdi, Evita SGZ, una cavalla con caratteristiche tali da meritare la sua attenzione. E infatti il fiuto non si era ingannato. Sotto la sua guida la trasforma in un’atleta veloce, attenta e collaborativa.

Se montare a cavallo è alla portata di molti creare un’intesa è già di per se una vittoria. Il neo binomio partecipa alle più prestigiose competizioni di coppa delle nazioni, coppa del mondo, e molto altro. Solo il Covid-19 e il conseguente rinvio di tutte le competizioni sportive ne ha fermato l’entusiasmante ascesa sportiva.

Quando il talento si combina con il lavoro, la pazienza e la sensibilità questi sono i risultati, Emilio Bicocchi un campione di cui andare fieri.

Scheda

  1. Nome, regione di provenienza-Toscana, aeronautica militare
  2. Cavallo di punta-Evita Sgz
  3. Cavallo del cuore-Kapitol d’Argonne e Sassicaia Ares
  4. Una curiosità sul tuo cavallo di punta-riconosce il suo Groom, Josef, dalla camminata quando entra in scuderia e lo chiama.
  5. Cinque cavalli di cavalieri stranieri e/o italiani che vorresti montare-Alice, Cloney, Fit For Fun, Cornetto, Ottava meraviglia
  6. Il concorso più bello al quale hai partecipato-Napoli, Piazza del Plebiscito
  7. La gara più importante-Campionati del Mondo
  8. La vittoria più sentita-Madrid 5*
  9. Una gara sfortunata-finale LAS Vegas di questo anno ( non svolta)
  10. Superstizioso? Oggetto portafortuna?-Non particolarmente
  11. Obiettivi per il futuro-)in questo momento è lo stesso per tutti:
    La ripartenza.

 

 

 

 

 

 

 

Bicocchi, come tutti aspetta la ripartenza e scalpita per ritornare in concorso.

WhatsApp Image 2020-05-07 at 14.19.48 (4)

Roberta Lar & Greta Milesi

Cavalieri e dintorni

Il cavaliere azzurro in grande spolvero, come tutto il movimento equestre, ha dovuto interrompere l’attività in un momento di successi, ma pronto a riprendere un cammino già ricco di soddisfazioni.

Il Capo Aviere scelto, classe 1976, Emilio Bicocchi, nel 2016 varca il gradino più alto del podio ad Arezzo del Campionato Italiano salto ostacoli insieme al suo compagno Sassicaia Ares, già vincitore del titolo nel 2009 con Kapitol d’Argonne e nel 2005 in sella a Landrù. Tre volte campione italiano assoluto.

Inizia a montare a cavallo a 6 anni ma è con Ugolino che a 10 calpesta i primi campi gara nazionali mentre è Inedito del Terriccio il cavallo che lo accompagna a 13 anni al primo concorso internazionale a Vichi.

Con l’arrivo di Kapitol d’Argonne il gioco comincia a farsi serio, vanta la partecipazione a due campionati del mondo, ad Aquisgrana nel 2006 e a Lexington nel 2010, e un Gran Premio allo CSI cinque stelle di Madrid nel 2010. Un grande cavallo sotto la sella di un sempre più grande Emilio.

Sassicaia Ares, cavallo dal grande temperamento, ed Emilio Bicocchi, consolidano un rapporto simbiotico che li porterà a ottenere risultati straordinari, come la prestazione nel Grand Prix di Spruce Meadows, evento conclusivo del CSIO5* di Calgary, in Canada dove Emilio sfiora il podio. Diventa uno dei cavalieri di riferimento della compagine italiana.

Gentile e attento al bene fisico e psicologico dei suoi cavalli, Emilio intravede nella giovane figlia di Verdi, Evita SGZ, una cavalla con caratteristiche tali da meritare la sua attenzione. E infatti il fiuto non si era ingannato. Sotto la sua guida la trasforma in un’atleta veloce, attenta e collaborativa.

Se montare a cavallo è alla portata di molti creare un’intesa è già di per se una vittoria. Il neo binomio partecipa alle più prestigiose competizioni di coppa delle nazioni, coppa del mondo, e molto altro. Solo il Covid-19 e il conseguente rinvio di tutte le competizioni sportive ne ha fermato l’entusiasmante ascesa sportiva.

Quando il talento si combina con il lavoro, la pazienza e la sensibilità questi sono i risultati, Emilio Bicocchi un campione di cui andare fieri.

Stiamo vivendo un momento difficile sia dal punto di vista sanitario che emotivo. Siamo costretti a vivere confinati in casa senza poter andare dai nostri cavalli, e loro devono far a meno di noi e delle nostre attenzioni.

Scheda

  1. Nome, regione di provenienza-Toscana, aeronautica militare
  2. Cavallo di punta-Evita Sgz
  3. Cavallo del cuore-Kapitol d’Argonne e Sassicaia Ares
  4. Una curiosità sul tuo cavallo di punta-riconosce il suo Groom, Josef, dalla camminata quando entra in scuderia e lo chiama.
  5. Cinque cavalli di cavalieri stranieri e/o italiani che vorresti montare-Alice, Cloney, Fit For Fun, Cornetto, Ottava meraviglia
  6. Il concorso più bello al quale hai partecipato-Napoli, Piazza del Plebiscito
  7. La gara più importante-Campionati del Mondo
  8. La vittoria più sentita-Madrid 5*
  9. Una gara sfortunata-finale LAS Vegas di questo anno ( non svolta)
  10. Superstizioso? Oggetto portafortuna?-Non particolarmente
  11. Obiettivi per il futuro-)in questo momento è lo stesso per tutti:
    La ripartenza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gay Lussac vs Tierceron. Cieffedi contro Dormello. Il grande Derby del ’71.

Nella foto di apertura il dormelliano Tierceron a sx e Gay Lussac a dx. Qui sotto le genealogie di Gay Lussac as e Tierceron a dx

Schermata 2020-04-16 alle 18.26.19.png

di Paolo Allegri

Un nuovo racconto dell’impareggiabile Paolo Allegri ci racconta di una sfida storica tra due grandi cavalli e tra due grandi scuderie. Purtroppo Gay Lussac e Tierceron in razza furono nulli

Nell’autunno del 1970 la stagione italiana del galoppo rivela tra i puledri un soggetto di eccezionale slancio e dallo scatto irresistibile, Gay Lussac, imbattuto in 4 corse disputate. Allevato da casa Barbieri, questo sauro che veste la giubba della Cieffedì viene portato da Dettori al successo nel Criterium Nazionale. Quindi la replica, in un contesto importante, come quello internazionale del Gran Criterium dove il due anni da Fabergé II batte un ottimo rappresentante americano, French Pilot. Il capofila giovanile con il passaggio d’età confermò talento e un’acquisita maturità tecnica, atletica e mentale. Nel Premio Emanuele Filiberto, il passaporto verso la grande primavera romana, ne confermò qualità rafforzando le ambizioni e la convinzione nel team. In aprile il dormelliano Tierceron aveva vinto in stile importante a San Siro il Trivulzio, meritandosi dunque il titolo di sfidante di Gay Lussac nel Derby. Sul miglio e mezzo delle Capannelle si sarebbe assistito ad una corsa di cui tra appassionati e addetti ai lavori si discuteva fin dall’inverno,

il Nastro Azzurro. La sfida tra il beniamino della folla (Tierceron) e il favorito dei tecnici (Gay Lussac) fu esaltante, tanto che quell’edizione del 1972 del Derby italiano del galoppo rimane una delle più belle. Tierceron, vestito del biancorosso con croce di Sant’Andrea di Dormello, era un atleta dal passo poderoso ma senza cambio di marcia; disputò una corsa coraggiosa tutta in avanti, mentre le mani di velluto di Sergio Fancera avevano optato per un’interpretazione all’attesa di Gay Lussac. Proprio nel tratto conclusivo passò definitivamente Gay Lussac, per la gioia di Fancera e dell’avvocato Carlo D’Alessio. Aveva prevalso lo spunto folgorante che quel sauro ben costruito aveva ereditato da Nasrullah, il faro della carta genealogica di questo derbywinner. Che tentò anche, nella visione mercuriana dell’Avvocato, le King George di Ascot vinte da Brigadier Gerard. Gay Lussac chiuse al quinto posto, correndo con onore. Il padre di Gay Lussac era Fabergè che fu secondo nelle Ghinee e in razza diede Rheingold, vincitore di Arc e secondo del Derby di Epsom 1972, sconfitto da una magia di Lester Piggott. Fabergè era figlio di Princely Gift, che fu secondo nelle July ed è il padre di Floribunda (famiglia di ottimi performer  italiani come Veio, Donato Bramante e, attraverso Furibondo, Ovac, miglior cavallo in Italia nel 1976 sulle distanze dai 1000 ai 1600 metri). La particolarità del pedigree di Gay Lussac è un tre per tre su Nasrullah attraverso Red God, il padre della madre.
IL FONDAMENTALE RAMO DI NASRULLAH – Quello di Nasrullah tra i continuatori di Nearco è un ramo fondamentale nella selezione dei grandi campioni del galoppo mondiale. Nasrullah, che vinse le Champion, è un figlio di Nearco con una sezione materna di alto profilo che ha come terminale la madre Mumtaz Begum, griffe Afa Khan. Si tratta di una Blenheim che aveva come madre quella Mumtaz Mahal che in quanto erede di The Tetrarch, uno dei migliori due anni di sempre, apporta alla linea brillantezza, costante di tutti i consanguinei e arrivata fino a Gay Lussac e quel formidabile spunto nel finale del Derby 1972.  La famiglia di Nasrullah è una delle più influenti della storia del turf. E’ il padre di Musidora (Ghinee e Oaks), Belle of All (Ghinee), Nearula (Ghinee, St, James e Champion), Zucchero (stayer laureato di Coronation Cup), e tantissimi altri tra i quali qui citiamo Tutankhanem (il padre della nostra Batavia laureata delle Oaks), Nathoo (Irish Derby), l’Aga Khan Noor (Santa Anita Handicap, Jockey Club Gold Cup) e padre di Yours, che vinse il De Gheest. Questa storia tra le corse e le genealogie dei galoppatori è solo una sintesi, in quanto l’avventura dello studio delle carte delle famiglie del purosangue è un viaggio infinito e pieno di fascino.

L’equitazione al tempo del CORONAVIRUS.

Nella foto di apertura, fattrice con redo al piede

Non si uccidono così anche i cavalli? Una riflessione sul momento che tutti noi stiamo vivendo con un appunto relativo al mondo equestre.

Di Roberta Zaganelli

Siamo tutti preda di un invisibile virus che ci insegue, che cerca di insinuarsi tra di noi prepotentemente con l’intento di ucciderci e non è un film di fantascienza e nemmeno un film dell’orrore è la terribile pandemia che ha coinvolto il nostro pianeta, nessuno escluso! L’unico modo che abbiamo di sconfiggerlo è quello di vivere confinati, privati della nostra libertà, in una aberrante distanza sociale che ci allontana dai nostri affetti, fatti di carezze, di strette di mano ma soprattutto di pacche sulle spalle. Viviamo in gabbia osservando dall’interno il nostro mondo che sta cambiando, fatto di silenzi e di ambulanze, di rinascita e morte… ma anche un trionfo di primavera che possiamo solo osservare da dietro un vetro.

La natura sta prepotentemente riprendendo il proprio spazio, ed ecco spuntare le anatre nelle fontane e gli elefanti nelle grandi città, scimmie, cervi e lupi. Le fattrici presentano i loro puledri.

Abbiamo avuto ed avremo ancora tempo e modo di riflettere. Siamo spesso soli con la sola compagnia dei nostri perché, frustrati senza alcuna competenza per una ragionevole risposta. Possiamo invece riflettere su come si è ribaltato il mondo e come da carcerieri ci ritroviamo braccati, come da uomini liberi ci troviamo in gabbia.

Così come facciamo con i cavalli, i nostri compagni di avventure, quelli che contribuiscono a farci sentire migliori, quelli che ci rendono migliori, quelli che teniamo confinati in un box, con una insopportabile distanza sociale, senza diritto di replica e con l’obbligo di servirci al meglio, anche quando non lo meritiamo.

Diventeremo migliori con questa esperienza? Una cosa è certa, ne usciremo ma dovremo cambiare, possiamo cominciare rendendo onore al nostro incredibile meraviglioso pianeta terra.

 

Una buona Pasqua a tutte le amiche e gli amici di Chavalier.net

Di Claudio Gobbi

Un augurio a voi tutti amici di Chavalier.net perché questo Mondo dell’ippica e del cavallo esca più forte dalla tremenda prova che stiamo affrontando.

Un appello va alle istituzioni, al Mipaaf e alla sua Ministra che volga uno sguardo verso le piste da corsa e di allenamento, ai maneggi oggi deserti perché questo mio e nostro Mondo torni ai fasti che merita.

Ascot chiude. Forse corse senza pubblico.

Redazione

DICHIARAZIONE SU ASCOT RACECOURSE SU ROYAL ASCOT 2020

Per motivi di salute e sicurezza pubblica abbiamo raggiunto la difficile ma inevitabile conclusione che Royal Ascot 2020 (martedì 16 – sabato 20 giugno) non sarà in grado di svolgersi come evento aperto al pubblico. Questa sarà ovviamente una grande delusione per tutti coloro che intendono partecipare.

Il dipinto che celebra la vittoria di Nearco nel Gran Prix di Parigi del ‘39.

Potrebbe rivelarsi possibile organizzare le gare Royal Ascot a porte chiuse, in base alla politica del governo e della sanità pubblica e all’approvazione del BHA affinché possiamo ricominciare a correre. Ciò andrebbe a beneficio dell’industria, dei nostri stimati partner e fornitori e del nostro pubblico televisivo a casa e a livello internazionale. Pianificare questo è ora il nostro obiettivo completo e aggiorneremo sui progressi come e quando possiamo.

I clienti che hanno già pagato per l’ingresso e l’ospitalità presso Royal Ascot verranno rimborsati per intero nel solito modo il più rapidamente possibile e inizieremo il processo di comunicazione con loro, inizialmente via e-mail, immediatamente. Ringraziamo tutti in anticipo per la loro pazienza e comprensione nel portare a termine questo compito sostanziale date le difficili circostanze pratiche dell’attuale blocco nazionale.

La pandemia avrà un impatto finanziario significativo sulla nostra attività nel 2020, insieme a tanti altri. Tuttavia, l’ippodromo di Ascot attraverserà questa crisi e non vediamo l’ora di poter dare il bentornato ai racego quando sarà sicuro farlo.

Nel frattempo, i nostri pensieri sono con tutti quelli che soffrono e soffrono a causa di COVID-19. Offriamo sinceri ringraziamenti al nostro meraviglioso personale NHS, ai lavoratori chiave e ai volontari per tutta la loro dedizione altruistica.

Guy Henderson
Amministratore delegato
Ippodromo di Ascot
7 aprile 2020

Si prega di notare che si richiede ai clienti di non contattare l’ippodromo. Contatteremo tutti i booker sia per Royal Ascot che per il weekend di maggio con i dettagli della procedura di rimborso.

È il mondo del cavallo che salverà il mondo dal Coronavirus.

Redazione

Un antiparassitario per equini distrugge il CORONAVIRUS in 48 ore. Testato in Australia da una equipe di scienziati.

http://www.mondoturf.net/2020/04/coronavirus-studio-australiano.html

Coolmore: ecco i primi foal dal Vincitore delle Triplice Corona Justify (video)

Redazione.

Si noterà come spesso alcuni di questi siano sauri come il padre, segno di capacità di imprimere il suo marchio.

 

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: