Ippica: il foulard delle grandi scuderie.

Redazione

Il foulard è un manufatto unico. Riproduce tutte le casacche storiche delle scuderie del galoppo e le maggiori di oggi. Viene prodotto in seta di twile, 90×90 cm a un costo di € 50 per minimo 2 pezzi. E’ acquistabile inviando una mail a cg.gobbi@gmail.com oppure con PayPall.

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Ippica: quali le prospettive con il governo Draghi. Il convegno organizzato on line dal comitato Italia Viva Ippica Equitazione Milano

Santorre di Santarosa

Presentiamo la proposizione del convegno organizzato dal Comitato Ippica Equitazione Milano che si terrà on line il prossimo 15 marzo a cui interverrà l’onorevole Maria Chiara Gadda capogruppo di Italia Viva in commissione agricoltura della Camera che ha proposto una riforma del settore che ha già avviato il suo iter parlamentare.

Ippica Equitazione Milano (https://www.italiaviva.it/265907)

Presentazione dell’iniziativa

Un Nuovo Inizio atto secondo: l’ippica del Covid-19 e del Governo Draghi

Interviene la capogruppo di Italia Viva in commissione agricoltura della Camera dei Deputati onorevole Maria Chiara Gadda

Milano 15 marzo app ZOOM

Dopo il primo convegno sul mondo ippico ed equestre, il Comitato Ippica Equitazione Milano aderente a Italia Viva, propone una seconda iniziativa, a partire dal cambio della guardia a palazzo Chigi, susseguente alla caduta del governo Conte e all’insediamento del nuovo esecutivo guidato dal professor Mario Draghi. Con un nuovo inquilino del Mipaaf, Stefano Patuanelli (5Stelle) che sostituisce Teresa Bellanova di Italia Viva.

Quale potrà essere dunque il destino del settore ippico ed equestre? E’ questa la principale domanda a cui dovrà rispondere il convegno attraverso un confronto ampio tra le principali componenti del settore, il mondo dell’allevamento, quello delle imprese, e quello in cui si svolgono le competizioni, vale a dire gli ippodromi. Senza dimenticare le figure professionali che sono coinvolte nella filiera ippica ed equestre, veterinari, personale di scuderia, trainer, istruttori di equitazione, oltre a federazioni e associazioni ippiche ed equestri.

Il contributo decisivo a questa interrogativo verrà dato dall’onorevole Maria Chiara Gadda, capogruppo di Italia Viva in commissione agricoltura della Camera dei deputati. Che ha elaborato una proposta di legge sull’ippica, che dovrebbe essere risolutiva di problematiche che ormai si trascinano da alcuni lustri senza che il settore stesso, e la politica abbiano trovato soluzioni per fermare il decadimento di un mondo che ha dato ai natali a Federico Tesio e a Graziano Mancinelli.

L’iniziativa è organizzata dal Comitato Italia Viva Ippica Equitazione Milano, coordinato dal giornalista Claudio Gobbi titolare dal blog Chavalier.net

Info cg.gobbi@gmail.com – 338.6100948

Trotto&Turf: domani in edicola il magazine settimanale. Una coraggiosa impresa che testimonia la stima di chi crede nel mondo del cavallo.

di Claudio Gobbi

Nasce domani, il nuovo magazine settimanale sul modo del cavallo, costola di Trotto&Turf, che vuole rappresentare on solo il mondo delle corse, l’ippica ddl trotto e del galoppo, ma anche il mondo variegato dell’equitazione, Complimenti dunque a Denis Masetti che con coraggio, in momenti difficili come questi, propone, lui si davvero il rilancio della grande ippica e della grande equitazione italiana, purtroppo preda da troppo tempo di personaggi inqualificabili.

BFC MEDIA LANCIA EQUOS: IL NUOVO SETTIMANALE DEDICATO AL MONDO DEL CAVALLO, IN EDICOLA OGNI SABATO.   Milano, 15 gennaio 2021   Prosegue la crescita del progetto EQUOS di BFC Media con il lancio di un nuovo settimanale che propone una formula assolutamente innovativa, quella di un news magazine con tre anime. Si chiamerà EQUOS e sarà full color, stampato su carta speciale per garantire massima qualità delle immagini e proporrà inchieste, approfondimenti, reportage, classifiche, rubriche, servizi, interviste su trotto, galoppo ed equitazione. All’interno l’edizione del sabato di Trotto & Turf e l’inserto BET Sport con focus sul betting e sui suoi protagonisti. Il tutto per un prodotto complessivo di almeno 80 pagine, tutte dedicate agli appassionati del cavallo, in edicola ogni sabato in tutta Italia, a partire dal prossimo 16 gennaio, al prezzo di 4,90 euro. EQUOS, diretto da Marco Trentini, raggiungerà anche le edicole di Sicilia e Sardegna, nei tempi consentiti dalla distribuzione della stampa nelle isole, potrà essere spedito a casa con il servizio di Poste Italiane ma soprattutto proporrà una versione digitale di facile accesso con la possibilità di acquistare anche una singola copia.   Il primo numero del settimanale è dedicato agli EQUOS AWARDS del TROTTO 2020, premi che ogni anno saranno riservati ai migliori cavalli, driver, allenatori, proprietari e ai protagonisti del Trotto italiano e che saranno consegnati in un prossimo evento dedicato. Sul fascicolo Trotto&Turf ci saranno servizi sulle corse, risultati e partenti in Italia e nel mondo, mentre la sezione BET Sport sarà dedicata ai Bookmakers con tabelloni per ricevitorie, progetti e interviste sul mondo delle scommesse ippiche.   La nascita del settimanale EQUOS è un ulteriore passo in avanti in una strategia di rafforzamento di BFC Media nel settore editoriale ippico dopo l’ingresso, nel maggio scorso, nel trisettimanale Trotto&Turf e la solida politica di sviluppo che ne è seguita con la nuova grafica del giornale e numerose nuove iniziative come l’inserimento delle rubriche su temi specifici tra cui gli allevatori, i driver, i proprietari, i gestori degli ippodromi, le classifiche, gli AWARDS, gli eventi, il Fantagaloppo con oltre 1200 fantascuderie iscritte e giunto già alla seconda edizione. In grande espansione la parte digitale e tv del mondo EQUOS di BFC Media: il sito Equos.it conta 60 mila utenti unici mensili, la newsletter ha oltre 40 mila iscritti, sono stati creati il nuovo database per le attività BtoB, che si rivolge a editori internazionali e bookmakers e a breve verrà lanciato anche il comparatore di quote in tempo reale Equos Bet. Nel campo televisivo ampi servizi sono stati realizzati in occasione dei grandi appuntamenti ippici italiani come, per esempio, il Derby di Roma di galoppo o il Campionato europeo di trotto a Cesena, trasmessi sulla piattaforma Ott di BFC Media e di EQUOS oltre alle corse americane trasmesse in diretta tutte le sere a cominciare dall’affascinante Breeder’s Cup.   Denis Masetti presidente di BFC Media ed EQUOS srl ha dichiarato: “Tale progetto multimediale, comprendente magazine, web, social, newsletter, eventi, fanta game, video, dati, banche dati per gli operatori e i bookmakers e servizi per gli scommettitori, ha l’obiettivo di creare un ecosistema con il brand EQUOS, leader nella comunicazione nel mondo del cavallo e della valorizzazione del movimento ippico”.

Chavalier.net: auguri All ippica è a tutti coloro che lottano per essa.

È stato un anno molto difficile ma Chavalier.net ha lavorato per il bene di questo mondo. Un mondo difficile, nn amato dalle istituzioni, derubato della sua grande memoria e tradizione. Quella che ha nei suoi simboli Federico Tesio, Ribot e Nearco, Orsenigo e Donatello.

Nel nostro piccolo e con scarse risorse abbiamo prodotto un convegno a cui ha partecipato tra gli altri l’onorevole Chiara Gadda, responsabile per Italia Viva in commissione agricoltura, Vittorio Orlandi, presidente della Fise Lombardia, Eugenio Colombo, major broker in usa.

Grazie a Roberto Cociancih e alla stessa Chiara Gadda che hanno permesso la realizzazione di questa iniziativa

Un nuovo inizio. Comunicato 2 l’ippica deve cambiare

“Quando la confusione sotto il cielo è tanta – diceva un vecchio saggio – la situazione è eccellete”. E l’ippica si trova appunto in un momento i cui è necessario approfittare della grande aria di cambiamento che sta arrivando. Una occasione da nn perdere per eliminare una classe dirigente che ha fallito sotto ogni punto fi vista. Ecco il secondo comunicato stampa di ITALIA VIVA IPPICA EQUITAZIONE

Comunicato stampa ITALIA VIVA IPPICA EQUITAZIONE https://www.italiaviva.it/265907

IPPICA: UN NUOVO INIZIO

Presentazione e proposte del Comitato Italia Viva Ippica Equitazione Milano

Porterà il suo saluto Maria Chiara Gadda, capogruppo di Italia Viva in commissione agricoltura alla Camera dei deputati e promotrice di un progetto di legge volto a sostenere il settore dell’ippicoltura, che ha recentemente avviato il suo iter parlamentare.

L’iniziativa è organizzata a Milano via Cappuccio, 5 sabato 17 ottobre dal Comitato Italia Viva Ippica Equitazione con il supporto del blog Chavalier.net

Grazie all’intervento della ministra delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova, gli ippodromi hanno potuto finalmente riaprire i battenti consentendo l’ingresso al pubblico dopo i mesi di lockdown.

Questo é un segnale importante ad un comparto, che purtroppo viene da diversi anni di crisi e politiche sbagliate. L’ippica italiana deve essere rilanciata, valorizzando l’intera filiera dell’allevamento e della gestione del cavallo, e dello sport equestre eccellenza del made in italy con cavalli da corsa e sportivi riconosciuti in tutto il mondo.

Un settore che negli Stati Uniti vale circa 4 miliardi di dollari e in Europa non meno di 3. Che in Italia ha subito un pregiudizio culturale che ne ha impedito lo sviluppo economico, culturale, e agricolo, e che conta ancora 100.000 addetti.

Un comparto quindi dalle grandi potenzialità che oggi soffre inefficienze nei pagamenti a proprietari e allevatori, mancanza di adeguati strumenti di promozione, con una fiscalità da riformare, in cui le corse devono tornare alle glorie del passato e ai livelli delle principali corse internazionali.

Argomenti del convegno.

-Defiscalizzazione sul modello americano | Eugenio Colombo (rinomato broker in Usa per acquisto e vendita cavalli da corsa) e Giovanni Martinelli (commercialista)

-Contributi all’allevamento comunitari

-Pagamento premi sul modello francese con rimessa diretta sui c/c dei premi a 10 gg dall’avvenuto evento

-Ristrutturazione del calendario sul modello ante 1970

-Riutilizzo del cavallo da corsa in ambito equestre

-Il modello inglese

-Il trotto elemento vivo dell’ippica italiana

-Pubblicità e promozione

-Il ritorno del Gran Premio di Merano e del Gran Premio Lotteria a lotterie nazionali con una nuova lotteria riservata al CSIO di Piazza di Siena

-TV Ippica: deve pagare il concessionario o è il concessionario che deve pagare lo Stato sul modello del calcio? Per una nuova convenzione che preveda la trasmissione oltre che dello spettacolo ippico, anche di quello equestre, in particolare dei concorsi ippici, in cui sono presenti sponsor di alto livello per portare nuove risorse economiche al settore che in una prossimo futuro sia capace di sostituire in parte l’intervento economico dello Stato.

Hanno garantito la loro  partecipazione Marco Di Paola, presidente della Fise nazionale, e Vittorio Orlandi presidente della Fise Lombarda.

Interverrà con un video messaggio l’on. Maria Chiara Gadda, capogruppo di Italia Viva in commissione agricoltura alla Camera dei deputati e prima firmataria della proposta di legge in materia di ippicoltura attualmente in discussione in parlamento.

Il responsabile del Comitato di Italia Viva

Claudio Gobbi

Milano 20 settembre 2020

Un fondo di un miliardo per UN NUOVO INIZIO dell’ippica italiana.

Claudio Gobbi

Un ippica dimenticata, in cui personaggi di nessun peso hanno proposto e ottenuto che il Gp Milano fosse ridotto a un fantasma rispetto alla grande corsa che ha laureato campioni come Nearco, oggi necessità di un grande rilancio con un importante investimento per il futuro.

Questo è possibile con i soldi provenienti dall’Europa per il rilancio del Paese perchè l’ippica è una parte del paese con migliaia di addetti, tra allevatori, proprietari, addetti. Ma bisogna muoversi in modo sollecito.

È necessario l’intervento della ministra Bellanova e della parte sana e consapevole del settore.

Ce la possibilità di un NUOVO INIZIO che ci porti ai livelli del nostro passato glorioso.Ecco alcuni punti su cui intervenire.

IPPICA: UN NUOVO INIZIO

Un miliardo per il rilancio del settore

-Defiscalizzazione sul modello americano |

-Contributi all’allevamento |

-Pagamento premi sul modello francese con rimessa diretta sui c/c dei premi a 10 gg dall’avvenuto evento

-Ristrutturazione del calendario sul modello ante 1970

-Riutilizzo del cavallo da corsa in ambito equestre | sul modello dell’Associazione francese Au de-la de Piste

-Passaggio sotto il CONI dello spettacolo ippico

-Il modello inglese |un modello da seguire?

-Il trotto elemento vivo dell’ippica italiana | 

-Pubblicità e promozione | 

-Le corse in Tv: quale modello, a chi affidare la concessione: è lo Stato che deve pagare il concessionario o è il concessionario che deve pagare lo Stato sul modello del calcio?

Keeneland: ecco un report sugli yearling pagati più di 1 milione di dollari.

Una classifica interessante per capire cosa significano nel mondo queste aste.

Il record appartiene a Seattle Dancer, un figlio di Nijnsky pagato 13.1 milioni di dollari pagati da Sangster e soci che batterono Sheikh Mohammed.

Ma lo sa la ministra Bellanova che l’ippidromo di Merano sta per chiuderea causa del Mipaaf?

La denuncia di messa in mora di Giovanni Martone. (Video-intervista Martone)

https://www.rainews.it/tgr/bolzano/video/2020/06/blz-crisi-ippodromo-merano-chiusura-f2730137-c00f-4986-8be1-ec67f587f711.html?wt_mc=2.www.mail.tgrtaabz_ContentItem-f2730137-c00f-4986-8be1-ec67f587f711.&wt

Grande intervento per la riapertura degli ippodromi, la ministra è chiamata a intervenire per il più internazionale degli ippodromi italiani, Merano. Perdite per il mancato rinnovo della convenzione nn ne consentirebbero il proseguimento dell’attività di questo che è l’unico ippodromo che ha resistito alla grave crisi del settore indotta da un ministero come il Mipaaf costituito da personale incompetente.

La Lombardia estende la caccia alla volpe per tutto l’anno. E quella a cavallo? Il parere del Master della Milanese Cacce a Cavallo (video).

https://www.monzatoday.it/attualita/caccia-volpe-lombardia.html

 

Il parere di Gibi Litta Modignani, Master della Milanese Cacce

Caro Claudio (Claudio Gobbi, titolare del blog Chavalier.net), ho letto il link di cui sopra riguardo l’estensione a tutto l’anno della caccia alla volpe ( col fucile ).

Questa nuova situazione non cambia nulla per noi della “caccia a cavallo” poichè come ben sai dal dopoguerra la SMCC non pratica più attività venatoria ma solo “sportiva” tramite una traccia di odore che gli”hounds” inseguono su un percorso prestabilito, lavorando in libertà ma non disturbando affatto la fauna selvatica nè tantomeno uccidendola.

Per quanto sopra detto i nostri permessi sono quindi concernenti l’attraversamento di spazi riservati quali riserve di caccia, oasi di ripopolamento, parchi, proprietà private ecc. Di conseguenza non siamo tenuti a rispettare nessun calendario venatorio se non in qualche zona o periodo per quel che riguarda l’addestramento della nostra muta.

La volpe selvatica si sta espandendo molto nelle nostre zone ed è per questo che oggi è tornata ad essere considerata un “nocivo” e quindi cacciata ed uccisa.
Non so se questa novità potrà essere la soluzione del problema là dove sia diventato importante ma sta di fatto che la volpe ormai si è inurbata in molti territori non essendo più stata disturbata; nel mio giardino a Varese ne ho contate anche sette!!
Spero di essere stato esaustivo…

A presto Gibi

Era il 1976. Un giovane cavaliere racconta 15 giorni in sella nel centro di allenamento di Chantilly. (video la pista Americaine)

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Nell’immagine qui sopra la genealogia della cavalla Reine Didon citata nel racconto. Nell’immagine di apertura, cavalli in allenamento sulla pista l’Amercicane.

https://youtu.be/Jx2FyGm4Bxo

Chantilly nn è solo famosa per la famosa crema pasticciera. Ma per essere il più importante centro di allenamento di cavalli da corsa d’Europa comunitaria. Il racconto di 15 giorni in sella a una purosangue di un giovane cavaliere nell’estate del 1976

di Claudio Gobbi

Lei aveva gambe lunghissime e un fisico da impazzire, bruno elegante come può esserlo solo una parigina che frequenta i luoghi del jet set internazionale. Impossibile non innamorarsi di un essere come quello, a Parigi, uno dei luoghi dell’amore per l’eccellenza. Dove si incontrano gli innamorati, dove nascono passioni struggenti come quella che vi racconto.

Ero partito da Como accompagnato al treno dai miei genitori e da amici di famiglia che erano in vacanza sul lago, in un piccolo paese, Lezzeno, in quel luglio del 1979. Avevo voluto fortemente quel viaggio. Era il mio riscatto, dopo un lungo periodo di profonda inquietudine e sofferenza. Di amori perduti e lavori mancati. Venivo dal torpore di lunghi anni di psicofarmaci adagiato sul lettino di uno psicoanalista. Quel viaggio diede origine a una nuova vita. Come altre volte è successo nel percorso che mi ha portato oggi a scrivere di esso.

Ricominciavo da dove avevo iniziato otto anni prima a Merano, quando il mio compagno a quattro zampe, si chiamava Morozzo. Ora mi chiedevo chi mi sarebbe stato accanto in quei 15 giorni di vacanza a Chantilly, la meta finale del mio viaggio di quell’estate del 1979?

Feci scalo a Milano, poi mi imbarcai sul treno che in una notte mi avrebbe portato a nella ville lumier. Da lì alla mia meta finale, sempre in treno: Chantilly che i più identificano con una golosa crema pasticcera ma che è l’ultimo dei suoi pregi. Passando per la gare de Lion, una stazione simile a quella centrale di Milano, ma molto più piccola, così almeno mi era apparsa allora.

Chantilly dista una mezz’ora da Parigi. Sta in campagna. È solo un paesino circondato da boschi e da piste di allenamento per cavalli da corsa, per i purosangue, la sua missione per eccellenza, altro che pasticcini e bignè! Il più grande di Francia e tra i primi al mondo. Attorno decine di scuderie che risalgono all’Ottocento. Qui hanno dimorato grandi cavalli del passato che vi erano acquartierati in edifici antichi. Gloriosi purosangue tra cui Gladiateur il primo francese ad andare a vincere e battere gli inglesi a Epsom, nel loro Derby, immortalato su tela da un altro francese, guarda caso, Theodore Gericault, che per primo nella storia, raffigurò nel suo soggiorno lodinese, quella che è la corsa delle corse per antonomasia. Personaggio singolare Theodore, un cavaliere con tutte le qualità che si richiedono per esserlo, tra cui quella di essere un vero tombeur de femme. Che il nostro non mancò di onorare se, per sfuggire alla vendetta dello zio a cui aveva concupito la giovanissima moglie, Alessandrine da cui ebbe un figlio, fuggi nella perfida Albione.

Chantilly. Un immensa è sconfinata distesa di boschi silenziosi in cui come in racconti fiabeschi sono i sentieri a condurre alle dimore di magnifici cavalli che ogni mattina li animano col battere di zoccoli e nitriti.

Sullo sfondo un marmoreo castello antico, quello del duca di Condè, dimora di un grande di Francia che mi apparve come un mausoleo e i cui giardini, seppi molto tempo dopo, furono realizzati da un genio, Andrè le Notre, il giardiniere del Re Sole, mica uno qualunque. Poi ancora quell’ippodromo dove si corre il Derby di Francia, che alle alte mura del castello di Ludvig in Baviera di cui riproduceva le fattezze, ha sostituito il legno così da produrre un atmosfera da fiaba. Ecco ero entrato in quello che mi apparve come il paradiso, quello dei cavalli.

Portavo con me una sella straordinaria di Pariani che con Hermés è il più storico e prestigioso dei sellai europei e forse del Mondo. Fatta di cuoio inglese, fatta a mano e su misura per me solo, e solo per cavalli da corsa. Gli stivali anche quelli a mano, di morbida pelle di capretto. Il casco era di quelli che portano i fantini veri. Sono stati 15 giorni indimenticabili.

Mi portò in quel paradiso un italo inglese, tale Murray che lavorava per una scuderia importante in cui faceva il vice del trainer, quella di Charles Milbank in cui fui ospitato, e di cui ho il vago ricordo di un signore alto, biondo che raramente si faceva vedere in scuderia ma che sovraintendeva i lavori dei cavalli la mattina per valutarne la forma in vista delle corse. Una prima lama tra I trainer, come si dice in gergo ippico. Mi alloggiarono in un caravan proprio dietro quell’antico cortile su cui guardavano i box e dove al centro stava un tondino in sabbia per la doma dei puledri. Quell’anno in scuderia c’erano il primo e il quarto del derby di Francia dell’anno successivo, Policemen, (in sella Lanfranco Dettori), e Dom Aldò.

La mattina seguente sveglia alle 6 per la prima delle tre uscite dei purosangue allenati da Milbank a cui ero accodato. La mia monta, si dice proprio così in gergo ippico, era già sellata da quei ragazzi di scuderia con cui feci amicizia, e con cui mi presi anche una sbornia colossale.

 

Bellissima era bellissima, capricciosa inutile negarlo, come quelle femmine che sanno di piacere e ne approfittano. Ecco lei era così. Reine Didon, femmina baia figlia di Margouillat, un buon performer con all’attivo alcuni gran premi. Una vera purosangue da corsa che calcava le scene, a dir il vero senza troppo successo, di uno dei maggiori teatri dell’ippica internazionale, Longchamp, il tempio, la scala del galoppo o Turf come dicono gli inglesi per definire questo sport. Io ci sarei salito in sella tutte le mattine e per i primi 7 di quei 15 giorni, anche con un po’ di apprensione.

L’amore si sa è litigarello. E non ci misi molto a capirlo. Almeno per la prima settimana, non è che andassimo proprio d’accordo, tutt’altro. Voltafaccia è un temine molto usato nell’ippica. Sta a significare un tipico atteggiamento del cavallo, quello di girarsi di scatto con la spiacevole conseguenza di essere sbalzato di sella. Ebbene Reine Didon era una specialista in materia. Attraversando il bosco al passo, prima di arrivare in pista di allenamento, il suo divertimento era proprio quello. Non riuscii a buttarmi giù e dopo un paio di mattine le presi le misure e abbastanza tranquillo arrivavo in pista con lo squadrone dei cavalli di Milbanc.

E qui veniva il bello. L’Americane, è una pista di allenamento in sabbia lunghissima e larghissima. Appare improvvisamente dal bosco e i cavalli vi si lanciano subito al galoppo. Immediato era il desiderio della cavalla di dare sfogo alle sue pulsioni, per raggiungere l’estremo limite della distesa sabbiosa, in una forsennata esplosione di vivacità che cercavo di rallentare, mentre Reine mi mostrava i segni di quell’impazienza che non comprendevo, ma si sa, a volte, le amanti sono senza freni.

Procedeva in un galoppo a balzi che non è proprio il massimo per chi ci sta sopra. Poi al limite della pista, rallentava, eseguiva un semicerchio sgroppando e di nuovo via per tornare al punto di partenza con lei finalmente in un galoppo disteso. Passò così tutta la prima settimana. Poi smisi di esserle contro. Desideravo fondermi in un tutt’uno con lei. Non mi opposi al suo desiderio di che si esprimeva in quel galoppo a balzi, e liberai le sue, e le mie, passioni in un volo sulle ali della libertà con il classico vento che ti sferza la faccia.

Arrivò sabato, il giorno dei lavori veloci che preparano alle corse. Andammo a galoppare su un’altra pista in sabbia. Io staffato corto come un vero e proprio jockey, non potei fare a meno di voltarmi e vedere quelle poderose leve posteriori di Reine Didon che spingevano, spingevano con enorme potenza. Sopra di noi i rami degli alberi, formavano una cupola verde.

Il gruppo dei cavalli di Milbanc fermò il galoppo in una radura vicina alla pista e cominciammo a girare in tondo al passo. In un rito sempre uguale che risaliva alla fine dell’ottocento, quando uomini e cavalli cominciarono a occupare quel bosco e quelle piste, un uomo di scuderia smontò da un puledro e l’allenatore vi face salire il fantino per un lavoro veloce in preparazione alla corsa. Il jockey si chiamava Jojo Deleuze, una delle fruste super di Francia con all’attivo tanti gran premi. In un balzo fu in sella e veloce sparì alla nostra vista. Noi del gruppo tornammo galoppando verso il bosco e poi al passo in scuderia.

Alla fine dei secondi sette giorni, il ritorno a casa, a Milano. Da Chantilly ho portato un ricordo, una cravache, una frusta da corsa che mi feci fare da Petitpas, a Maison, abbreviativo di Maison Lafitte, come la gente di cavalli di Francia chiama questo altro centro di allenamento per cavalli da corsa dove anche pranzai in un improbabile ristorante che di italiano aveva solo il nome. Un sellaio che nulla ha tutt’ora da invidiare a Hermès. Non ricordo assolutamente nulla di quel viaggio di ritorno. Ma, forse, non sono mai tornato, sono ancora in quella scuderia, in sella a Reine Didon: galoppo con lei all’infinito sull’Americaine.