StMoritz #Berrahri, al secondo tentativo vince il #Longines 80th #GrosserPreisVonStMoritz (Local Group 2) (4yo+)

Redazione JJcdiH
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Testi a cura di Redazione JJcdiH – foto di Cristina Risciglione photografer

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Sopra la genealogia del vincitore del Gp. Qui sotto i i riferimenti

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Qui sopra l’ordine d’arrivo del Gp

https://www.racingpost.com/results/401/st-moritz/2019-02-17/723395

RISULTATI COMPLETI 7-2-2019 DI #https://www.racingpost.com/results/401/st-moritz/2019…/72339…

Results

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Erano questi i progenitori del #PurosangueInglese. Ecco i cavalli di #Annibale.

I NUMIDI MONTAVANO A PELO E SOLO CON UN CORDEO ATTORNO SL COLLO

di Gabriella Incisa di Camerana

Geograficamente, la Numidia in età romana era un vasto territorio che si estendeva ad occidente di Cartagine. Un popolo composto da tribù, sovente in lotta tra loro, sia  nomadi che stanziali, ma tutti grandi allevatori di cavalli.

Equini generalmente più piccoli di quelli odierni, come ci riporta lo storico #TitoLivio che precisa : «uomini e cavalli erano piccoli ed esili». Questi cavallini, privi di eleganza, possedevano indubbie qualità di resistenza ed il loro adattamento all’ambiente montagnoso costituiva una qualità preziosa, a cui si aggiungevano l’agilità e la docilità. «  si servono tutti degli stessi piccoli cavalli, così vivi, così ardenti eppure così docili…perchè non è raro vederne che seguono i loro padroni come cani, senza che ci sia bisogno di una longia per tenerli ».

Lo storico latino Strabone sottolinea il loro straordinario addestramento e descrive questi cavalieri africani che « tengono in mano una bacchetta e i loro cavalli hanno una corda attorno al collo che funge da redini ». Effettivamente, la rappresentazione sulla Colonna Traiana a Roma e le pitture murali della regione sahariana del Tassili N’Ajjer confermano l’uso di questa corda semplice attaccata alla testa del cavallo che viene montato senza imboccatura, o come dicevano in latino « sine frenis » (senza morso).

Cavalieri istintivi, i Numidi erano dunque famosi per non usare né sella né redini. Impiegavano solo un fine bastone per guidare i loro cavalli che, tuttavia, manovravano con la grazia del « volo di uccelli », cioè in linea dritta, senza deviazioni. Correndo nella vastità delle loro terre aride e guidando i loro cavalli solo con la pressione delle gambe.

« Là galoppano liberamente i #cavallerianumidi, sui loro cavalli senza redini che fanno obbedire con una bacchetta flessibile, molto efficace, altrettanto efficace di un morso, e che utilizzano tra le orecchie della loro cavalcatura» precisa Silvio Italico, uomo politico romano del I sec.d.C,  raffinato cultore di poesia e di filosofia nonché grande ammiratore di Virgilio.  Questa bacchetta, aggiunta all’azione delle gambe, permetteva dei repentini cambiamenti di direzione, a seconda se veniva sollecitato l’incollatura o i fianchi. Accelerando l’andatura se veniva toccata la groppa.

Per fermarsi bruscamente, la corda intorno al collo esercitava una pressione sulla trachea, come quella a cappio, in pelo di capra,  ancora in uso nel nordafrica alla fine del XIX secolo,

Sempre Tito Livio annota che i cavalli numidi: « correvano con l’incollatura distesa e la testa allungata ». Questo implicava un’eccelente tenuta e assetto del cavaliere.

I Cavalli dipinti di Ti-m-Missaou rappresentati nel tipico « galoppo volante »

Inoltre questi guerrieri imparavano ad andare a cavallo sin dalla loro più tenera età e guidavano due cavalli contemporaneamente, per saltare dal cavallo stanco a quello fresco, molto spesso nel momento più feroce del combattimento.

Cavalieri numidi – Colonne Traiana II sec.

La cavalleria numidica non era un’arma pesante: senza armatura, su cavalli piccoli, la sua forza era la rapidità con la quale sferrava attacchi rapidi e precisi, per poi ritirarsi. Armata di giavellotti e protetta solo da piccoli scudi, il suo impiego tradizionale era nelle manovre di guerriglia e diversive.

Mobilità, agilità, velocità. Un corpo di cavalieri capaci di colpire in un istante un obiettivo con potenza impareggiabile e ritirarsi subito dopo senza lasciare all’avversario neanche il tempo di organizzare la risposta, ecco cos’era la cavalleria numidica di Annibale, il grande condottiero cartaginese.

#Snaitech presenta #LeonardoHorseProject. Peccato che si siano dimenticati del 150mo anniversario della nascita di #FedericoTesio.

Una selezione di artisti internazionali rende omaggio al #CavallodiLeonardo, protagonista della #MilanoDesignWeek2019. Dimenticando Federico Tesio nel 150° anniversario della nascita di colui che ha rivoluzionato l’ippica mondiale.

Ulteriore precisazione al cs di Snaitech. l’arrivo a Milano del Cavallo di Leonardo fu reso possibile grazie all’allora assessore alla cultura Philippe Daverio

Riportiamo il comunicato stampa di #Snaitech

Milano, 14 febbraio 2019 – In occasione dei cinquecento anni dalla morte di Leonardo Da Vinci, la maestosa statua bronzea del #Cavallo di Leonardo custodita all’Ippodromo Snai San Siro è protagonista di un importante progetto di valorizzazione. Snaitech, società proprietaria dell’Ippodromo, celebra la ricorrenza con la realizzazione di riproduzioni in scala dell’opera, coinvolgendo importanti artisti italiani e internazionali a immaginare e a creare i Cavalli d’Artista che saranno prima accolti all’Ippodromo e successivamente esposti in luoghi della città di Milano legati al genio toscano.

Leonardo Horse Project, che prenderà il via il 10 aprile e si concluderà nel mese di novembre, è uno dei progetti scelti ed inseriti all’interno del palinsesto del Comune di Milano per le celebrazioni del cinquecentesimo anniversario della morte di Leonardo.

“Questo progetto – spiega Fabio Schiavolin, Amministratore Delegato di Snaitech ha una duplice e importante valenza: da un lato valorizzare lo straordinario monumento equestre che abbiamo l’onore di custodire, portandone le copie in luoghi simbolo della città attraverso i Cavalli d’Artista, dall’altro a partire dalla settimana del design aprire l’area dell’Ippodromo ai milanesi proponendola come nuova location per l’intrattenimento e come centro di aggregazione per tutta la cittadinanza. Il Leonardo Horse Project non è un’iniziativa isolata, ma un importante passo del percorso avviato tre anni fa, quando abbiamo iniziato a lavorare al rilancio dell’Ippodromo Snai San Siro, dichiarato Monumento di interesse Nazionale. Da allora abbiamo fatto molta strada: attraverso concerti, eventi e iniziative dedicate ai cittadini di ogni età siamo riusciti a portare all’ippodromo oltre 500.000 visitatori e oltre 2.000 bambini delle scuole. Quest’anno puntiamo a fare ancora meglio, portando per la prima volta una delle bellezze del nostro Ippodromo in città grazie all’invasione pacifica dei Cavalli d’Artista”.

Leonardo da Vinci fu inventore scienziato, artista dotato di inesauribile curiosità, attratto da tutte le discipline artistiche e osservatore dei fenomeni naturali. L’inesauribile sete di ricerca e indagine nell’affrontare le sfide presentate dalla tecnologia e dai limiti dell’epoca avvicina la figura di Leonardo a quella del designer contemporaneo. È proprio questo particolare talento del genio di Vinci che Snaitech ha voluto omaggiare, celebrando Leonardo come primo designer della storia. A lui si devono infatti non solo opere pittoriche, scultoree e meccaniche, ma anche oggetti d’uso, innovativi e funzionali, in grado di essere motori di cambiamento nella società.

Proprio questa sperimentazione e versatilità hanno guidato le scelte curatoriali di Cristina Morozzi che ha selezionato talenti e artisti provenienti dal mondo del design, dell’arte, della moda e della tecnologia. I contenuti scientifici su Leonardo portano la firma del fisico Massimo Temporelli. A vent’anni dalla sua collocazione a Milano, il Cavallo di Leonardo diventa così fonte di ispirazione per gli artisti chiamati a immaginare e reinterpretare le riproduzioni del Cavallo all’interno di un progetto condiviso.

 

La curatrice Cristina Morozzi presenta così gli artisti al lavoro per rendere omaggio al genio di Leonardo: “Markus Benesch, noto per le sue installazioni policrome e per i suoi decori invasivi di tipo psichedelico; Marcelo Burlon, viandante culturale, commerciante di molti mestieri; Matteo Cibic, progettista eclettico, dalla inesauribile fantasia; Serena Confalonieri, creativa, abile nelle contaminazioni materiche e nell’utilizzare il design con suggestioni prese dal mondo della moda; Simone Crestani, artista del vetro, che soffia personalmente nel suo laboratorio in forme, prese al mondo vegetale e animale; Roberto Fragata, stilista che unisce l’eleganza di forme semplici ad accenni più audaci; Andrea Mancuso, dotato di un approccio narrativo, nutrito da riferimenti storici e di memoria; Vito Nesta, designer e progettista d’interni, abile illustratore di mondi onirici; Daniele Papuli, artifice di manufatti artistici in carta, che modella in forme complesse e spettacolari; Elena Salmistraro, che si distingue per un linguaggio figurativo elaborato e fiabesco; Mario Trimarchi, narratore epico in punta di matita; Marcel Wanders, promotore di una tendenza narrativa, venata da suggestioni di matrice gotica”.

Dall’inaugurazione del progetto – in data 10 aprile – per tutta la Milano Design Week i Cavalli d’Artista saranno esposti all’Ippodromo Snai San Siro nell’area che ospita la statua originale del Cavallo di Leonardo.

In occasione del Grand Opening l’Ippodromo verrà animato fino a tarda notte da un dj set di fama internazionale. Lo stesso giorno, negli spazi dell’ex selleria verrà inaugurata una mostra multimediale realizzata in collaborazione con il Museo della Battaglia di Anghiari sotto la curatela di Gabriele Mazzi, direttore dello spazio museale toscano. Gli studi anatomici sul cavallo, gli schizzi, i disegni e i cartoni preparatori della pittura murale mai realizzata da Leonardo della battaglia di Anghiari saranno il principio di un racconto che toccherà alcuni aspetti della personalità dell’artista e della sua formazione.

ll progetto prevede anche lo sviluppo di un’App con contenuti di realtà aumentata che permetterà al pubblico di inquadrare il Cavallo di Leonardo e i Cavalli collocati in città, attivando contenuti interattivi esclusivi su Leonardo e sugli artisti che hanno personalizzato le riproduzioni in scala dell’opera.

IL CAVALLO DI LEONARDO

Posizionato all’ingresso della Tribuna Secondaria dell’Ippodromo Snai San Siro, con oltre 7 metri di altezza e 10 tonnellate di peso, il Cavallo di Leonardo è una delle più grandi sculture equestri mai realizzate.

La maestosa opera – forgiata interamente in bronzo dall’artista statunitense Nina Akamu nel 1999 – si ispira a un monumento equestre dedicato alla memoria di Francesco Sforza progettato da Leonardo da Vinci tra il 1482 e il 1493. Gli studi e l’interesse nei confronti dell’anatomia del nobile animale, portati avanti da Leonardo già in precedenza, divengono la base su cui sviluppare un’impresa monumentale: realizzare un cavallo quattro volte più grande del naturale in posizione retta, sostenuto solo dalle zampe posteriori. Sfortunatamente Leonardo non riuscì a completare l’opera perché, quando il calco in gesso era finalmente pronto, i francesi invasero la città ed il bronzo destinato alla realizzazione del Cavallo fu utilizzato per costruire cannoni per la difesa di Milano.

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Nel 1977 Charles Dent, un pilota civile statunitense affascinato dalla storia del Cavallo mai compiuto, diede vita alla Leonardo da Vinci’s Horse Foundation che, cinque secoli dopo il progetto originale del maestro, attraverso una raccolta fondi, riuscì a portare l’opera a compimento. Il cavallo così realizzato da Nina Akamu venne donato alla città di Milano ed esposto presso l’Ippodromo Snai San Siro.

Diviso in sette parti, il Cavallo è arrivato nel capoluogo lombardo nell’autunno del 1999 e da allora accoglie i visitatori davanti alla scenografica cornice delle tribune di inizio secolo scorso.

 

 

E’ la nuova frontiera del concorso ippico. Un successo l’asta di embrioni di soggetti da concorso ippico, promossa da #Arqana in collaborazione con #EEM (#ChristopheAmeeuw).

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Redazione JJcdH

L’atto di apertura di The Auction, una partnership pionieristica tra #ARQANA e l’organizzazione del salto ostacoli #EEM (#ChristopheAmeeuw), ha generato risultati molto promettenti. Una collezione di embrioni d’élite che rappresentano la migliore genetica per il salto ostacoli è stata messa all’asta a Deauville, con trasmissione in diretta e offerte a Hong Kong e online.

Sono stati offerti 18 lotti e 16 di questi sono stati venduti, con una percentuale dell’89%. L’aggregato totale della vendita ha raggiunto € 416.000 per un prezzo medio di € 26.000, un record per questo tipo di aste.

Gli embrioni sono stati battuti da un minimo di 12.000 a 41.000 €. E’ è stato il primo lotto nel ring “, un embrione di Eldorado van de Zeshoek su Coriana Van Klapscheut, figlia di Darco che si è classificata seconda nella Top 10 di Ginevra sotto Eric Lamaze in 2011, che ha comandato l’offerta di vendita al top, acquistato al telefono da un acquirente canadese.

A Hong Kong sono andati 9 lotti. La vendita faceva parte dell’Asia Horse Week e degli Hong Kong Longines Masters, 2 a Deauville e 5 su Internet. Numerose offerte sono state collocate sulla piattaforma online http://www.theauction.online da offerenti con sede in Brasile, Australia, Gran Bretagna, Belgio, America e Francia.

Il presidente dell’ARQANA #EricHoyeau ha commentato:

«Siamo molto soddisfatti del risultato. Al di là delle cifre, ciò che conta è il modo in cui la tecnologia ci ha permesso di realizzare tutto ciò. È stato davvero incredibile avere così tante persone da tutti gli angoli del mondo, tra cui Canada e Brasile, mostrando interesse e acquisti online “.

“I SOGNI SON DESIDERI CHE DIVENTANO REALTA’”. Là dove nascono ancora i cavalli che furono di Annibale. Il video prodotto da Gabriella Incisa di Camerana.

Il video è stato presentato al  salone dell’ippica e dell’equitazione Cavalli a Roma durante l’evento HorsePainting che si è svolto nel padiglione Slow Life e poi sarà ripresentato all’Istituto Culturale di Tunisi promosso dall’Ambasciatore d’Italia.

SCHEDA

Regia e Montaggio : Firas Akkari
Fotografia : Fatma Chebbah
Pittore/Nonno : Youssef Khedri
Bambino : Youssef Ihsen Riyahi
Gli allievi del corso di pittura

I cavalli ripresi nel video sono principalmente di razza berbera e pony di Mogods a parte lo stallone grigio che è un PSA, Koheilan (in arabo : كحيلان, kuḥaylān) una delle cinque linee principali del cavallo purosangue arabo riconosciute dai Beduini : le Al Khamsa.
Inann nasce da Bint Ragheb (Leffa x Ragheb) con Safeer Albadeia (Noosa x Wahag) importato dall’Egitto nel 1990.

(Dati forniti dalla F.N.A.R.C., Fondation Nationale d’Amelioration de la Race Chevaline,  l’Istituto di Incremento Ippico  che si trova a Sidi Thabet, a 20 Km da Tunisi,  e che gestisce 31 stazioni di rimonta, ripartite sul territorio nazionale).

Il video è un modello di integrazione tra culture e un esempio di aiuto concreto a comunità di origine araba e africana a cui troppo, troppo spesso il sostegno è solo fatto di parole. Grazie a #GabriellaIncisadiCamerana, per la sensibilità e per l’opera che porta avanti in Tunisia per i grandi cavalli di questa regione e per queste popolazioni.

Questo video è solo l’inizio di un impegno che il Centre Hippique Mahdia intende portare avanti per favorire i giovani appassionati e perché, come disse #SigmundFreud «La felicità è un sogno infantile realizzato nell’età adulta».

di Gabriella Incisa di Camerana

Se è valido il detto popolare che « ognuno è artefice del proprio destino »  di certo l’aiuto di chi può trasformare una zucca in una carrozza non è trascurabile. Essere bravi e professionali è indispensabile ma non sufficiente se non si hanno le giuste opportunità per poter esprimere i propri talenti.

 Ed è quello che succede, oggi, a molti giovani sopratutto qui in Tunisia, un paese che fa fatica a difendere il percorso democratico intrapreso con coraggio dopo la Rivoluzione dei Gelsomini. Una strada irta di ostacoli posti da quei Paesi arabi che invece non vedono di buon occhio tutto questo vento di libertà e spirito di iniziativa.

 E se gli aiuti generosi da parte della Comunità Europea non mancano, nella realtà dei fatti è molto difficile organizzare eventi, corsi e formazione dove effettivamente i destinatari di questi fondi siano proprio coloro che davvero ne necessitano.

 L’associazione #CentreHippiqueMahdia con il progetto equi-artistico internazionale HORSE PAINTING, a sostegno dell’educazione emozionale dell’infanzia, ha allargato il proprio campo di azione includendo la settima arte e la fotografia per poter far esprimere dei giovani talenti locali. I video realizzati fanno parte di questa iniziativa il cui motto è : «Ogni bambino di oggi è il cittadino di domani!» in cui la pittura, il jeans e il cavallo diventano i mezzi di comunicazione tra le persone, una rappresentazione simbolica e diacronica che unisce culture diverse.

 Dream (sogno)- حلم è il video realizzato nella piccola cittadina sul litorale tunisino, dove sorgevano le famose scuderie di Annibale, il grande condottiero cartaginese, che racconta la storia della trasmissione generazionale di quei valori fondamentali che la micro comunità familiare trasferisce ai propri figli, permettendogli di vivere meglio nella società e, tutto sommato, di essere più felici. La cinepresa cattura, in sequenze sovrapposte, il sogno nella sua dimensione onirica per la sua capacità di “allargare il mondo”, di stimolare la creatività; ma anche il sogno ad occhi aperti, motore di sviluppo del bambino, che richiama le sue profonde aspirazioni permettendogli di immaginare la sua realizzazione, concedendogli il diritto all’utopia, di sognare la sua vita, di concretizzare i suoi desideri in un vortice, circondato da tenerezza, di criniere al vento e di zoccoli che mordono la polvere.

Il legame indissolubile tra il mare e la terra è rappresentato da Nettuno, il dio delle Acque e delle Sorgenti, ma anche il protettore dei pescatori, dei barcaioli e dei cavalli secondo Virgilio. Un mosaico di epoca romana è dunque il collegamento tra questi due mondi agresti.

Questo video è solo l’inizio di un impegno che il Centre Hippique Mahdia intende portare avanti per favorire i giovani appassionati e perché, come disse Sigmund Freud «La felicità è un sogno infantile realizzato nell’età adulta».