Nella foto il servizio su Liberoquotidiano
Redazione
Il servizio integrale apparso su Liberoquotidiano il 3 luglio 2018
La mascotte si chiama Pasqualino, ed è un be cavallo di razza Fiord Norvegese. É quello più amato dagli oltre cento bimbi che frequentano il Centro di riabilitazione equestre Vittorio di Capua di Niguarda, il più importante della Lombardia.
Parlare di riabilitazione equestre non è mai abbastanza. Ancora oggi, dopo che è stata introdotta in Italia da Daniela Nicolas-Citterio negli anni settanta, un medico e psicologo francese che ha fornito un notevole impulso alla diffusione e al corretto uso del cavallo in medicina, anche attraverso l’Associazione Nazionale Italiana per la Riabilitazione Equestre, non tutti sono al corrente dei benefici che possono derivare da questa particolare terapia che fu introdotta in campo medico nel 1953 dal neuropsichiatra americano #BorisLevinson.
<Nella riabilitazione equestre – spiega la psicologa del centro, dottoressa Michela Riceputi – il cavallo assume un ruolo di mediatore nella relazione tra il paziente e il terapista, dato che il movimento del cavallo al passo, riproduce la corretta deambulazione. Il cavallo in questa dimensione favorisce il lavoro terapeutico anche nell’area psichico relazionale>. La riabilitazione equestre, agisce tra le varie patologie sui disturbi pervasivi dello sviluppo come ad esempio l’autismo, sulle paralisi celebrali infantili, la sindrome di Down e sulle sindromi genetiche.
Come usufruire del servizio.
<Per usufruire dei servizi del centro – prosegue la dottoressa Riceputi – è necessario essere inseriti nella Lista di Segnalazione del servizio. Successivamente i medici del centro valuteranno l’idoneità alla terapia. E al momento opportuno daranno il via all’intervento terapeutico, su indicazione medica.
Sette cavalli a disposizione degli utenti.
Sette i cavalli a disposizione del centro tutti acquistati direttamente dal Vittorio di Capua: Nilo, Birbante, Winter, Giove, Ledy, Adelina, e Pasqualino. Sono soggetti che prima di entrare a far parte dell’”equipe equina”, sono sottoposti a un esame che ne valuta l’affidabilità e le caratteristiche comportamentali specifiche. Successivamente vengono addestrati da operatori specializzati.
il Centro dipende da #Assp-GrandeOspedaleMetropolitanodiNiguarda
Il Vittorio di Capua dipende dal reparto di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza della #Assp-GrandeOspedaleMetropolitanodiNiguarda di cui è direttore il dottor #RobertoVaccari, e coordinatrice ospedaliera la dottoressa #PamelaFrigerio. La struttura esiste dal 1981 ed è composta da due neuro psichiatri infantili responsabili di ogni progetto riabilitativo, un terapista per la riabilitazione psichiatrica, due neuro psicomotricisti dell’età evolutiva, quattro coordinatori dell’animale, un amministrativo, due terapiste occupazionali, uno psicologo. Sono in parte ospedalieri, e in parte forniti dall’Associazione #AmicidelCentroVittoriodiCapuaOnlus, di cui è presidente Ludovico Doria Lamba.
Gli #AmicidelCentroVittoriodiCapuaOnlus
<L’associazione ha un ruolo chiave nel “Vittorio di Capua” – ci spiega #PaoloDanielutti, che ne è il vice presidente -. É nata nel 2002 ed è iscritta nel Registro del Volontariato della Regione Lombardia. Il nostro scopo è contribuire alla continuità terapeutica del centro, operando sia in termini di volontariato, sia per la raccolta fondi. Il nostro sponsor principale sono I “#BambinidelleFate”, la fondazione creata da #FrancoAntonello. Inoltre Bisogna considerare – prosegue Danielutti – che una volta smesso il ciclo terapeutico i bimbi smettono di frequentare il centro, con immenso dispiacere anche dei genitori. É per questo che abbiamo messo in campo attività complementari per non lasciare che genitori e figli fossero dispersi>. Infine, #PaoloDanielutti con la Onlus ha varato il progetto “Semi per crescere insieme” in cui su un area messa a disposizione dal centro stesso, i ragazzi possono coltivare tutto quello che serve per l’alimentazione dei cavalli. In particolare le mele di cui sono ghiotti.