Parla Paolo Cova, responsabile per il Pd in Commissione agricoltura della Camera, anche per l’ippica.
<É evidente che la classificazione che è stata emanata, in termini di contributi, va a vantaggio di alcuni e a svantaggio di altri. Era necessario che fosse fatta con riferimento a un progetto complessivo di ristrutturazione di tutta l’ippica>. Ad affermarlo è Paolo Cova, veterinario e membro della commissione agricoltura della Camera del Partito democratico, da tempo impegnato su questo fronte. <Non sono solo i soldi il problema, ma la necessità di un intervento strutturale. Inutile – prosegue – aver posto limiti e inserito criteri senza che vi fosse un intervento progettuale>.
Rischi: la classificazione potrebbe avere una vita limitata.
Quali i rischi ora per il settore? <premetto che è mancata totalmente una visione complessiva del comparto. In modo da costruire un percorso diverso da quello fallimentare attualmente in vigore. É per questo che, a mio parere, la classificazione messa in atto potrebbe avere una vita limitata, in quanto non è stata realizzata, ripeto, in primo luogo con alla base un progetto e una visione del futuro dell’ippica, ma anche perché ha messo in atto meccanismi deleteri che porteranno, come già sta a accadendo, a ricorsi e controricorsi, con inevitabile paralisi. L’ippica ha la necessità per essere riformata, di un consenso che sia il più largo possibile>.
Lo scenario futuro.
Quale scenario futuro per il settore è possibile prospettare? <Questi gli imperativi per la rinascita: gli attori sullo scenario ippico devono costruire insieme un percorso di rilancio per favorire la partecipazione degli spettatori agli eventi ippici e favorire il ritorno del gioco sulle corse>.
Il calo drastico della produzione.
Nel frattempo la produzione di cavalli purosangue e trottatori è drasticamente diminuita. Nel galoppo le nascite al 2017, sono calate a circa 600 unità l’anno, mentre i secondi si sono ridotti a poco più di 1000. Malgrado tutto ciò i cavalli trottatori nati e allevati in Italia sono oggetto di acquisti da parte degli stranieri che vengono a comprare alle aste di puledri. Mentre nostri proprietari vincono all’estero, in Francia e nei paesi del Nord Europa. I danni non sono solo per l’ippica, ma per l’economia nazionale.
Whirlpool e ippica.
A fronte di 497 licenziamenti della Embraco (leggi multinazionale americana Whirlpool), i posti di lavoro che sono stati persi dall’ippica sono alcune decine di migliaia, nella totale indifferenza. <il calo delle competizioni ha fatto si che tutto il comparto cadesse a pezzi con perdite di lavoro per tutti i soggetti coinvolti, mentre continua la diaspora di fantini, allenatori, e allevatori che portano il materiale all’estero>, conclude Paolo Cova.
Nella foto, madre con puledro alla Razza Ticino